Teramo. Rifiuti pericolosi, sequestrata l’area di un’azienda di Teramo. Nel corso delle indagini svolte dai finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale di Pescara, su coordinamento della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo, è stato eseguito un decreto di ispezione in un’azienda operante nel settore della costruzione di strade ed autostrade e nella produzione di asfalti e rifacimento strade.
Dall’ispezione è emerso che su un terreno a destinazione agricola, quindi sprovvisto di pavimentazione, di sistemi di canalizzazione delle acque e non incluso nel layout aziendale, erano stoccate, in difformità da quanto previsto dal D.M. 05 febbraio 1998, ed in quantità superiore a quella autorizzata, circa 47mila tonnellate di conglomerato bituminoso, rifiuto derivante dalla scarificazione di strade, destinato al recupero e al riutilizzo da parte dell’azienda stessa.
Grazie all’aiuto del Servizio Genio civile di Teramo è stato rilevata, inoltre, l’occupazione abusiva di area demaniale fluviale con mezzi e materiali dell’azienda, per un’area di circa 6,8mila metri quadrati.
Il legale rappresentante dell’azienda è stato denunciato per i reati in materia ambientale per aver depositato in maniera incontrollata notevoli quantità di rifiuti speciali nell’area, pari a circa 27,420mila metri cubi, corrispondenti a circa 47mila tonnellate.
L’esecuzione dell’attività costituisce l’epilogo di un’attività di indagine innescata dalla Sezione Aerea di Pescara, avviata con l’avvistamento aereo del sito oggetto di interesse, proseguita con successivi sopralluoghi, interrogazioni alle Banche Dati in uso al Corpo, nonché acquisizioni documentali presso i diversi Enti competenti, che portavano alla formulazione di specifiche ipotesi di reato da parte della Magistratura inquirente, grazie alle precise fonti di prova fornite.
L’utilizzo del mezzo aereo ha fornito il quid pluris decisivo per la buona riuscita della delicata attività d’indagine.