Civitella Casanova. Grande attesa in vista della Santa Messa Pontificale che mons. Tommaso Valentinetti, Arcivescovo di Pescara -Penne, presiederà nella Solennità della Pentecoste sul sagrato della Cinquecentesca chiesa della Madonna della Cona di Civitella Casanova.
“Orante il clima di preparazione a questo grande appuntamento, che sta diventando ormai una tradizione la presenza del proprio Arcivescovo nella giornata nella quale la Santa Chiesa vede il suo vero atto di nascita d’inizio missionario, considerandola insieme alla Pasqua, la festa più solenne di tutto il calendario cristiano – commenta il Parroco don Norbert Maoko. Ci stiamo preparando a questa momento solenne con la preghiera del Santo Rosario in tutte le contrade della Comunità: come gli Undici, con Maria, siamo uniti nella preghiera per chiedere il dono di una nuova Pentecoste per la nostra Comunità e per tutti i redenti”.
Una celebrazione, quella presieduta dal Prelato, che chiuderà il tempo di Pasqua e proietterà la Parrocchia civitellese verso la tre giorni di Solennità Patronale dedicati alla Beata Vergine Maria delle Grazie, che si inserisce nel ventesimo anniversario dal Decreto della Congregazione del Culto Divino e Disciplina dei Sacramenti che proclamò, per volere dell’allora Sommo Pontefice, S. Giovanni Paolo II, la Madonna delle Grazie patrona della Comunità civitellese. La grande devozione della comunità locale alla Vergine Maria è secolare e riconducibile alla presenza, fino alla metà del XIX secolo dei monaci cistercersi. E furono proprio loro a collegare le due Solennità, quella dello Spirito Santo e quella mariana. Con il canto dei secondi Vespri della stessa domenica fino al martedì successivo si susseguiranno, nella chiesa della Cona, gioiello dell’arte rinascimentale abruzzese, celebrazioni eucaristiche e veglie, che vedranno il loro culmine con la Messa Solenne delle ore 18.00 presiedute dal Canonico don Michele Cocomazzi che chiuderà i festeggiamenti, alla quale farà seguito la processione con il simulacro della Vergine, rivestito del tesoro aureo degli ex-voto che ancora nei nostri giorni va ampliandosi, testimonianza della viva fiducia del popolo verso la propria Madre e Regina.
La tre giorni di massima espressione della pietà popolare verso la sua Celeste Patrona, è impreziosita, “per antica tradizione” dal dono dell’Indulgenza Plenaria che sarà lucrabile dai “secondi vespri di Pentecoste fino al martedì successivo” come riporta il Decreto della Penitenzieria Apostolica che, con la richiesta dell’Arcivescovo Valentinetti, ha rinnovato questo dono di grazia. La Bolla, ora custodita nell’Archivio Parrocchiale, sarà portata da una bambina durante la processione del vespro della domenica. Ne sarà data lettura ai fedeli e quindi esposta accanto alla “Porta della Perdonanza”, la porta laterale della Cona che, da antica usanza, è protagonista materiale del passaggio dei pellegrini che in quei giorni vorranno raggiungere l’antica chiesa per ottenere la remissione delle pene derivanti dai peccati. Una “porta santa” particolare: mentre siamo abituati ad attraversarle per entrarvi, questa invece la si raggiunge per uscire dalla chiesa: per essere degni figli della Vergine Maria e per raccogliere l’invito, il mandato che Cristo ci ha dato, dobbiamo uscire, sulle strade del mondo, della quotidianità, rinnovati dallo Spirito, riconciliati con il Padre con la Confessione e fortificati dalla Santa Eucarestia, “pronti sempre a rendere ragione della speranza che è in noi”. E con questi venti di guerra che continuano a soffiare prepotenti sull’Europa, in Terra Santa, in Africa (la terza guerra mondiale a pezzetti, come più volte l’ha definita Papa Francesco), si eleva ancora più accorata a Maria la preghiera di supplica per la Pace: pace nelle nostre famiglie, pace nelle nostre comunità, pace per il mondo intero. “E con questo spirito – conclude il Parroco – invito tutti e ciascuno a farsi pellegrini verso la chiesa della Cona per ricevere il dono della Perdonanza e quindi essere fortificati per diventare sempre più, nel quotidiano, messaggeri di Pace e di Speranza”