L’Aquila. Un calo di qualità e servizi che fa venir meno “l’identità turistica del territorio”, in una regione finita al 18/o posto in Italia per arrivi e presenze di stranieri. Confartigianato lancia per l’Abruzzo l'”allarme turismo”. Nel 2014 l’Enit ha registrato 7,7% di arrivi e 11,2% di presenze.
“Un paradosso per una regione con mare e montagne straordinarie, tre parchi nazionali, un patrimonio enogastronomico apprezzato nel mondo, paesaggi che soddisfano ogni tipo di turismo, sportivo, religioso, culinario” dice in una nota il presidente Confartigianato Abruzzo Luca Di Tecco, secondo il quale pesano anche l’incertezza sulle sorti dell’Aeroporto d’Abruzzo, il rischio di perdere Ryanair, “che fa viaggiare 560mila persone all’anno e genera, per imprese e attività, un fatturato di 800mila euro al giorno”. “Siamo a un punto di non ritorno. Non siamo solo preoccupati, ma anche esausti dei continui litigi tra schieramenti politici, situazione che va avanti da almeno 10 anni. La Regione deve fare la sua parte”. “La città più colpita è Pescara osserva il presidente di Confartigianato Commercio Pescara, Massimiliano Pisani Se l’inquinamento del mare ha fatto la sua parte, ci sconvolge il fatto che il punto di informazioni turistiche in piazza della Rinascita sia chiuso. Pesa sul turismo anche la perdita dell’identità pescarese, con la città invasa da attività di multinazionali straniere, negozi etnici, bar, fastfood e supermarket stranieri. Avevamo lanciato la proposta, rimasta inascoltata, di seguire l’esempio del Comune di Firenze e prevedere che in negozi e locali del centro almeno il 70% della merce venduta sia abruzzese, introducendo un apposito marchio ‘made in Abruzzo’. Ribadiamo l’invito a lavorare sulla sicurezza, perché furti, vetrine sfondate, risse e movida incontrollata non possono diventare il biglietto da visita della città”. Di Tecco e Pisani chiedono “alle istituzioni di sedersi attorno a un tavolo con le associazioni di categoria per studiare rapidamente le azioni da intraprendere. Ribadiamo la disponibilità a offrire gratuitamente il nostro centro studi e i nostri manager per trovare una soluzione che consenta di rilanciare l’aeroporto”.


