Un passo dopo l’altro alla scoperta di una memoria concreta, un monito forte contro la follia di tutte le guerre. Sono quasi 400 le postazioni della Seconda Guerra Mondiale documentate sulle montagne d’Abruzzo dal ricercatore e alpinista romano Lorenzo Grassi lungo il tracciato in alta quota della Linea Gustav: la barriera fortificata realizzata dai tedeschi nell’autunno del 1943, sfruttando l’ostacolo naturale della Maiella – sino ai 2.793 metri di Monte Amaro – e delle altre vette dell’Appennino Centrale. Una linea di difesa che tagliava in due l’Italia nel punto in cui è più stretta, dal Tirreno all’Adriatico, e che riuscì a bloccare per otto mesi l’avanzata degli Alleati in risalita da Sud (con una “tenuta” dunque ben superiore a quella della successiva e più nota Linea Gotica sull’Appennino tosco-emiliano). Il censimento sul campo delle postazioni belliche – avviato a partire dal 2014 nella tratta fra l’Alto Sangro e l’Alto Aventino (in particolare nei territori dei Comuni di Castel di Sangro, Roccaraso, Rivisondoli, Pescocostanzo, Campo di Giove e Palena) – ha consentito al ricercatore-alpinista di realizzare un’inedita e originale mappa georeferenziata delle trincee, degli osservatori e dei ricoveri, accompagnata dalle immagini di tutte le postazioni. Uno strumento prezioso – sia per gli studiosi che per le sue opportunità turistiche e divulgative – che ora è stato reso consultabile sul sito www.lineagustav.org. Con un’avvertenza importante: molte di queste postazioni sono in luoghi difficilmente accessibili e spesso fuori dai sentieri (che all’interno dei parchi non vanno tassativamente mai abbandonati).
Questo lavoro potrà fungere da base indispensabile per la progettazione del Sentiero della Linea Gustav annunciato di recente alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano dalla Regione Abruzzo e dal Parco Nazionale della Maiella, come occasione per promuovere il territorio, offrire nuove attività di fruizione e valorizzare le potenzialità del Geoparco Unesco con cammini e itinerari tematici (insieme alla Gustav ci sono infatti il Cammino di Celestino e il Sentiero dei Minatori). «Il censimento delle postazioni è un primo passo fondamentale per iniziare a concretizzare l’idea di un Trekking della Linea Gustav: dalla foce del fiume Garigliano, che divide il Lazio dalla Campania, sino alla cittadina costiera abruzzese di Ortona, la “Stalingrado” d’Italia che il prossimo dicembre vedrà l’ottantesimo anniversario delle sue epiche battaglie, passando per i luoghi dei feroci combattimenti di Cassino (del gennaio-maggio 1944) e i rocciosi paesaggi della Maiella – spiega Grassi – un percorso di 300 km, da mare a mare, in scenari straordinari che oggi ospitano importanti aree naturali protette e custodiscono un prezioso scrigno di sempre più rara wilderness».
Sono diverse le realtà che stanno lavorando per dare vita ad una rete tra istituzioni, associazioni e ricercatori per far decollare il progetto di questo affascinante viaggio a tappe – percorribile in tutte le stagioni – sulle “tracce di guerra”. Un’esperienza escursionistica che, permettendo di attraversare i luoghi di quella che fu una prima linea teatro di violenze e indicibili sofferenze ma anche “culla” dei movimenti di Resistenza in Italia, può spingere a riflettere sul valore inestimabile della pace, come ha ricordato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella sua importante visita a Casoli il 25 aprile del 2018. «La valorizzazione della Linea Gustav è un’operazione culturale di valore internazionale, tra storia e natura – sottolinea Grassi – che spazia dai musei diffusi sul territorio al rilancio delle antiche ferrovie, alle occasioni di promozione delle strutture eco-compatibili di accoglienza e delle produzioni locali, con una spinta sull’occupazione giovanile in paesi a forte rischio di spopolamento. Sarebbe poi il degno coronamento del riconoscimento da parte dell’Unesco della Maiella come Geoparco Mondiale, considerato che le caratteristiche della montagna furono decisive per l’evolversi degli eventi bellici». Una data che può essere posta come obiettivo è quella del 2024, quando arriveranno in contemporanea gli ottantesimi anniversari della battaglia di Cassino, dello sbarco anglo-americano ad Anzio e dello sfondamento finale della barriera difensiva tedesca con la Liberazione di Roma. La Regione Lazio ha approvato una legge per istituire un coordinamento che dovrà definire il programma delle iniziative dedicate a ricordare questi episodi fondamentali del 1944, che hanno segnato il corso della Seconda Guerra Mondiale.
Di seguito la mappa interattiva di tutti i punti delle postazioni e una galleria fotografica dell’autore Lorenzo Grassi.