L’Aquila. Sono centinaia i visitatori che nei giorni inaugurali del meeting internazionale Unesco delle città creative in svolgimento a Fabriano, sono entrati nello spazio espositivo della città dell’Aquila. Affascinati e incuriositi, in molti hanno espresso il desiderio di visitarla, chiedendo le informazioni più varie: dai mezzi per raggiungerla fino allo stato della ricostruzione. Per il sindaco, Pierluigi Biondi, presente in questi giorni nella cittadina marchigiana anche per intervenire al work-shop dedicato al modello del capoluogo d’Abruzzo, “abbiamo colto un’opportunità che, senza dubbio, avrà ritorno sul territorio. In primo luogo, siamo riusciti a vedere gli effetti immediati della positiva collaborazione istituzionale e mi riferisco al lavoro del composito comitato scientifico.
In seconda battuta – prosegue Biondi – siamo stati capaci di raccontare la complessità dell’Aquila attraverso un linguaggio univoco, intelligibile ed efficace, quello delle nostre immagini. Infine, abbiamo rinvigorito l’idea di eccezionalità della nostra città attraverso una presenza prestigiosa e qualificata. Il mio ringraziamento va a Fondazione Magna Carta per esserci stata accanto e a tutti i professionisti e ai rappresentanti delle organizzazioni pubbliche che hanno compartecipato”. Vicino allo spazio dell’Aquila, che resterà visitabile fino a fine anno, quelli di Kobe, Mosul, Haiti, Aleppo, all’interno del padiglione Rinasco, dedicato esclusivamente alle realtà che hanno saputo “riconvertire” il disastro in energia costruttiva. In questi primi giorni di meeting si sono alternate all’accoglienza sei giovani guide del progetto L’Aquila città d’arte che hanno distribuito materiale specifico: sacche e spille brandizzate, guide turistiche della città, una chiavetta usb contenente le immagini della multiproiezione a ciclo continuo nel nostro spazio sulle note della “Sinfonia delle stagioni” di Nicola Piovani. “L’attrazione suscitata – ha concluso il sindaco – si deve all’oggettività del “caso L’Aquila” e al lavoro preparatorio di squadra. Un esempio da replicare e di cui gli aquilani devono sentirsi orgogliosi”.
Si ricorda che del comitato scientifico, coordinato dal dirigente comunale alla Ricostruzione privata, Roberto Evangelisti, hanno fatto parte Luca Carosi, Federico Santoro, Giuseppe Cimmino, Alessandra Vittorini, Marcello Marchetti e Fabio Graziosi, a rappresentare l’Ordine degli architetti della provincia dell’Aquila, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per L’Aquila e i comuni del Cratere, il Segretariato regionale Mibac, l’Università dell’Aquila, il GSSI, i Laboratori nazionali del Gran Sasso. Hanno, inoltre, contribuito: Società aquilana dei concerti B. Barattelli, Munda, assessorato al Turismo del Comune dell’Aquila.