L’Aquila. Si è svolto nei giorni scorsi, a Pescara, nell’aula Magna dell’IPSIA Di Marzio-Michetti, il convegno – confronto sulla Mediazione familiare nella cura dei legami, organizzato dalla dott.ssa Anna Maria Di Poccio, mediatrice familiare A.I.Me.F. e dalla dirigente scolastica, prof.ssa Antonella Ascani, e al quale ha partecipato anche la Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza della Regione Abruzzo, Maria Concetta Falivene.
“La stringente attualità e delicatezza del tema – spiega Falivene – ha richiamato un folto pubblico costituito da operatori che, a vario titolo, si confrontano e sperimentano quotidianamente l’applicazione dell’istituto della Mediazione, come risposta alle diverse problematiche legate a concrete situazioni di vulnerabilità sociale e affettiva. Le profonde trasformazioni storico-sociali in atto nella nostra società – evidenzia la Garante – hanno generato situazioni di incertezza familiare e di disorientamento e vulnerabilità tra i giovani.
La scuola che è la vera testimone del disagio giovanile – troppo spesso generato da un ruolo non autorevole dei genitori e dalla sterile conflittualità genitoriale – deve sempre più assumere un ruolo determinante anche nel cogliere i primi segni di disagio degli studenti-figli che assistono in silenzio alle problematiche relazionali all’interno delle proprie case. Per questa ragione – sottolinea ancora Falivene – è importante l’opera di mediazione che possa ricondurre i genitori e la famiglia d’origine tutta nel loro vero ruolo di guida e di esempio, riuscendo a contenere e sgretolare le naturali crisi e i conflitti del consorzio coniugale e genitoriale.
Una nota di ammirazione professionale e personale va alla Garante comunale per l’Infanzia e dirigente scolastica, Teresa Ascione, per la comprovata esperienza e capacità di comprensione delle dinamiche giovanili che si manifestano in ambito scolastico e con la quale è nata una vera sinergia. Dobbiamo, inoltre – prosegue – porre attenzione alle molteplici figure che gravitano intorno all’importante attività di identificazione dei disagi minorili e dei conflitti genitoriali: somma celerità e dubbia competenza tecnica, possono inficiare la comprensione del ‘mistero familiare’ – così come lo definiva Gabriel Marcel”. Il convegno ha visto anche la partecipazione dell’Università degli studi d’Annunzio di Chieti – Pescara.
“Il prof. Ezio Sciarra, già preside della Facoltà di Scienze sociali – riferisce Falivene – ha illustrato egregiamente il ruolo della mediazione familiare. Il prof. Roberto Veraldi, presidente del corso di Laurea in Servizio Sociale – che ringrazio per la preziosa opera svolta quotidianamente nell’insegnamento e con il quale c’è un prezioso confronto professionale – ha relazionato sulle ampie e significative funzioni svolte dagli operatori del Servizio sociale in termini di prevenzione, assistenza, consulenza e supporto alle diverse tipologie di fragilità. Il prof. Maturo, altresì, ha sottolineato come in questo scenario la Mediazione familiare si riveli strumento concreto per migliorare la qualità delle dinamiche familiari, anche alla luce della Teoria dei giochi . Le dirigenti Ascani e De Magistris hanno messo a fuoco il ruolo nevralgico della Scuola , come luogo non solo di istruzione ma anche e soprattutto di educazione, formazione e sostegno della persona.
I lavori sono stati arricchiti anche dalle relazioni di Amalia Di Santo, presidente CNOAS Abruzzo e della Mediatrice familiare e scolastica, Antonella Sapio: hanno esposto le loro esperienze sul campo illustrando i molteplici aspetti dell’istituto, con un focus particolare sui ‘gruppi di parola’. Sono certa – conclude Falivene – che riusciremo concretamente a dar vita ad un supporto alle fragilità familiari- facendo leva anche sul quel faro preliminare rappresentato dal nostro bagaglio familiare e di debolezze attraversate o in itinere – e ognuno con le proprie competenze, poteri e funzioni previsti dalla legge, deve avere un esclusivo peso specifico nel processo di aiuto e di rinascita”.