Dal primo agosto e per 90 giorni, perito al lavoro per determinare la capacità intendere e di volere, la pericolosità sociale e la capacità a stare nel processo di Massimo Maravalle, di 47 anni, da tempo sotto cure psichiatriche, che ha soffocato nel sonno il figlio adottivo Maxim (5), di origini russe, arrivato in Italia quando aveva due anni e mezzo. Il gip di Pescara, Gianluca Sarandrea, ha conferito l’incarico peritale a Renato Ariatti, l’esperto che si è occupato anche di Cogne.
Il bambino fu adottato dopo il suo arrivo dalla Russia. Il padre biologico rinunciò infatti alla patria potestà. Questo emergerebbe dalla sentenza di adozione del Tribunale russo la cui traduzione è allegata al fascicolo.