Pescara. Prosegue costante l’attività di prevenzione posta in essere dai Carabinieri del Comando Provinciale di Pescara. Predisposti specifici servizi perlustrativi a largo raggio al fine di arginare i reati contro la persona ed il patrimonio.
Il dispositivo messo in campo dal Comando Provinciale che ha visto coinvolte il Nucleo Operativo e Radiomobile di Penne, delle Stazioni di Pescara Scalo, Cepagatti e Collecorvino, ha coinvolto più pattuglie e si è articolato in diversi posti di controllo, perquisizioni e verifiche su strada.
Nel corso dell’attività, che proseguirà anche nei prossimi giorni, sono state tratte in arresto 2 persone ed altre 2 deferite in stato di libertà. In particolare:
- In Pescara:
- I Carabinieri della locale Stazione Scalo hanno rintracciato e ristretto presso la locale Casa Circondariale un 65enne residente in Pescara, poiché colpito da provvedimento detentivo dovendo espiare una pena di anni 7 e mesi 9 di reclusione per reati in violazione della legge sulle sostanze stupefacenti e reiterate evasioni;
- In Collecorvino:
- I Carabinieri della locale Stazione hanno rintracciato e ristretto presso la locale Casa Circondariale un 25enne residente in Montesilvano, poiché colpito da provvedimento cautelare per reiterate evasioni ed inosservanza degli obblighi afferenti alla detenzione domiciliare e cui era sottoposto in precedenza;
- In Penne:
- I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno denunciato in stato di libertà all’ Autorità Giudiziaria un 48enne del luogo, con l’accusa di guida in stato di alterazione psico-fisica dovuta all’uso di sostanze alcoliche.
- In Cepagatti:
I Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria un 26enne del posto, con l’accusa di rifiuto di sottoporsi ad accertamenti per la guida in stato di alterazione psico-fisica dovuta all’uso di sostanze stupefacenti. Il predetto, dalle verifiche preliminari è risultato positivo ai test antidroga; invitato formalmente ha però rifiutato di sottoporsi agli accertamenti clinici previsti dalla normativa per verificare la sua effettiva condizione psicofisica. Un diniego che, di fatto, costituisce già reato, comportando le stesse conseguenze dell’accertamento positivo. I militari hanno proceduto al ritiro immediato della patente di guida. La sua posizione ora è al vaglio della Procura della Repubblica, che nei prossimi giorni valuterà eventuali ulteriori provvedimenti.



