Sulmona. “In questi ultimi mesi molti cittadini e professionisti di Sulmona mi hanno chiesto cosa ne pensavo del centro storico chiuso. A loro voglio rispondere in questa maniera: Stamattina, così come spesso faccio quando ho un po di tempo libero, ho voluto passeggiare e gustarmi un caffè per le vie dello splendido centro storico della città di Sulmona. Mai come oggi l’idea di impegnare il mio tempo girovagando nella città che da più di 20 anni mi ospita e non andare altrove ha visto premiare la mia scelta.” ha iniziato Mauro Nardella, componente della Segreteria Confederale della UIL. “Stamane, infatti, in occasione della manifestazione della Giostra Europea che reputo essere stata organizzata in maniera davvero impeccabile, ho visto il centro storico vestirsi davvero a festa. I turisti visibilmente gioiosi hanno potuto rimirare non solo quanto di molto bello quest’anno gli organizzatori della giostra hanno saputo imbastire ma anche e soprattutto una Sulmona, a mio parere, molto più bella del solito.” ha commentato Nardella.
“Il quadro era d’autore perché tale è il contesto di Sulmona. Tuttavia, ciò che invece hanno reso ancor più belli gli scorci di quella che non è sminuente definire una tra le città più belle in assoluto che l’Italia può vantare di avere è stata la cornice offerta soprattutto dalla totale assenza di traffico veicolare. A questo punto mi chiedo che fine abbia fatto la proposta dell’allora assessore La Civita il quale, con innata lungimiranza, non ci aveva messo tanto a capire che se si vuole salvare il centro storico dal definitivo tracollo bisognava rendere le strade che caratterizzano il corredo storico- architettonico e culturale benevolmente accessibile agli occhi dell’unica fonte di reddito rimasta: il Turismo.” “E come dargli torto visto che non attuando questa politica si è andato sempre più incontro ad un deprofundis commerciale, con sempre più saracinesche chiuse. Sarebbe bello, a tal proposito, capire cosa ne pensa la gente ed agire secondo il loro pensiero e non attraverso quello di una sparuta rappresentanza. La città è di tutti e così andrebbe considerata. Pensare ad un referendum comunale o ad una raccolta firme, ad esempio, potrebbe aiutare a capire
cosa si vuole veramente fare di questa perla abruzzese. Poi magari, qualora dovesse emergere altra e democratica volontà, si potrà anche decidere di costruire grattacieli. Tuttavia il passaggio con i residenti va fatto e perdere ancora del tempo potrebbe davvero costare molto caro.” ha concluso Mauro Nardella.