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Matrimoni e cerimonie, stop a feste e baci tra gli sposi fino al 31 luglio

Redazione Cronaca di Redazione Cronaca
24 Aprile 2021
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Il nuovo decreto firmato da Mario Draghi per le riaperture fornisce ulteriori dettagli per matrimoni, battesimi e cerimonie che potranno essere celebrati ma sempre secondo le disposizioni attualmente vigenti (in zona gialla, arancione e rossa).

Le cerimonie, sia civili che religiose, non sono state mai sospese, a patto che le celebrazioni venissero svolte nel rispetto delle restrizioni esistenti.

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Qualora dal 26 aprile la propria regione passasse in zona gialla, la riapertura di ristoranti e locali non implica la possibilità di organizzare una festa privata all’interno (o esterno) degli stessi, proprio per i motivi sopra citati.

Cosa si potrà fare dunque?

Matrimoni, battesimi e cerimonie in zona rossa

Per quanto riguarda matrimoni, battesimi e cerimonio religiosi o civili in zona rossa: le con la partecipazione di persone si possono svolgere, purché nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni.

All’interno di una struttura al chiuso (che sia il Comune o la Chiesa), vanno quindi rispettate le regole in merito a:

  • distanze di sicurezza;
  • capienza massima di persone all’interno dell’edificio/stanza;
  • obbligo di mascherina;
  • divieto di assembramenti;
  • divieto di baci (di reliquie e persone) e contatti;
  • e igienizzazione di spazi e oggetti toccati dal prete o da altri presenti alla funzione.

Infine, si raccomanda di rispettare sempre scrupolosamente i protocolli anti contagio anche in merito alla ventilazione dei locali, tenendo sempre aperte le finestre e permettendo il ricambio d’aria.

È chiaro che in questi casi si fa riferimento al rito in sé, dovendo considerare escluso qualsiasi tipo di altro festeggiamento “in grande” in luoghi pubblici e privati, assolutamente vietato in zona rossa.

Matrimoni, battesimi e cerimonie in zona arancione

Anche per quanto riguarda riguarda i matrimoni, battesimi e cerimonio religiosi o civili in zona arancione, valgono le stesse regole della zona rossa. Tali eventi sono infatti permessi, con la partecipazione di persone, purché la funzione avvenga nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo.

All’interno di una struttura al chiuso (che sia il Comune o la Chiesa), vanno quindi rispettate le regole in merito a:

  • distanze di sicurezza;
  • capienza massima di persone all’interno dell’edificio/stanza;
  • obbligo di mascherina;
  • divieto di assembramenti;
  • divieto di baci (di reliquie e persone) e contatti;
  • e igienizzazione di spazi e oggetti toccati dal prete o da altri presenti alla funzione.

Infine, si raccomanda di rispettare sempre scrupolosamente i protocolli anti contagio anche in merito alla ventilazione dei locali, tenendo sempre aperte le finestre e permettendo il ricambio d’aria. Tale disposizioni valgono in merito allo svolgimento del rito, perché ovviamente, come in zona rossa anche in zona arancione, sono vietate grandi feste private di ogni tipo.

Matrimoni, battesimi e cerimonie in zona gialla

Per quanto riguarda matrimoni, battesimi e cerimonie in zona gialla, non disponendo il nuovo decreto nulla di diverso, è molto probabile che a partire dal 26 aprile restino valide – per questi eventi – le regole vigenti per la zona gialla attualmente.

Qualora dovessero essere confermate le aperture (sia a pranzo che a cena) dei locali, non è stata prevista alcuna autorizzazione a procedere con feste di grandi dimensioni.

Al contrario, sono sempre permesse le celebrazioni religiose o civili, con la partecipazione di persone, tenendo conto di quanto stabilito dai protocolli sottoscritti dal Governo, ovvero rispettando le distanze di sicurezza e l’uso obbligatorio della mascherina nei luoghi chiusi o laddove non sia possibile rispettare le distanze di sicurezza. Inoltre, si dovrà tenere conto (in Chiesa o al Comune) delle disposizioni vigenti in merito a:

  • capienza massima di persone all’interno dell’edificio/stanza;
  • divieto di assembramenti;
  • divieto di baci (di reliquie e persone) e contatti;
  • e igienizzazione di spazi e oggetti toccati dal prete o da altri presenti alla funzione.

È raccomandato, infine, il rispetto scrupoloso dei protocolli anti contagio in merito alla ventilazione dei locali, dove consigliato sempre di tenere aperte le finestre e permettendo il ricambio d’aria.

Dovrebbero quindi rimanere vietati gli eventi privati che implicano la presenza di numerose persone, tali da creare assembramenti, come le feste appunto. Se tali disposizioni dovessero essere confermate con l’approvazione del nuovo decreto, le stesse riguarderebbero anche matrimoni, battesimi e cerimonie, fino all’approvazione di nuove direttive (o di un nuovo decreto).

Bisogna ricordare, a tal proposito, che Governo e Ministero della Salute hanno più volte fatto sapere che si procederà periodicamente ad una valutazione dei rischi, che se dovessero diminuire (in concomitanza della diminuzione dei contagi e l’aumento dei vaccini) implicherebbero anche l’allentamento delle disposizioni attualmente vigenti.

Tags: coronavirus
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