L’Aquila. “Le dimissioni di Mario La Farciola dalla presidenza dell’Associazione “Il Mastrogiurato” non sono solo un passaggio di consegne: sono un atto di accusa durissimo, seppur espresso con grande stile e sobrietà, verso chi ha abbandonato una delle manifestazioni culturali più importanti d’Abruzzo.” Queste la parole del Consigliere Francesco Tagliere”
“In quella lettera commossa, che trasuda passione, dolore e amore per la propria città, La Farciola racconta quarant’anni di storia, di sacrifici personali, di battaglie vinte contro l’indifferenza, contro la pandemia e contro l’inerzia delle istituzioni. Racconta anche – senza nominarli – i veri colpevoli di questa uscita di scena: la Regione Abruzzo del presidente Marsilio e dell’assessore Campitelli, che hanno scelto di cancellare i 50.000 euro di contributo che io stesso avevo proposto con un emendamento a sostegno dell’associazione.
Un taglio grave e irresponsabile, che ha tolto il respiro a una realtà culturale che ha portato Lanciano e l’Abruzzo in giro per l’Europa, costruendo ponti con città come Riedenburg e Visegrad, e che ha fatto da ambasciatrice della nostra identità in Francia, Spagna, Germania, Romania, Stati Uniti. Una realtà che ha coinvolto generazioni di studenti, cittadini, volontari. Una manifestazione con un altissimo tasso di partecipazione giovanile, oggi lasciata nel limbo.
Ma anche l’amministrazione comunale ha le sue gravi responsabilità. Il problema della sede, sollevato più volte, è rimasto irrisolto. Promesse, incontri, parole, ma nessuna risposta concreta. E oggi ci ritroviamo a commentare un addio che pesa come un macigno sulla credibilità di chi governa.
Non è accettabile che una manifestazione così prestigiosa sia trattata come un peso da scaricare. Non è accettabile che chi ha lavorato con passione e serietà venga lasciato solo. Non è accettabile che la cultura venga sempre dopo tutto il resto. A Mario La Farciola va il mio più profondo rispetto. Il suo testamento morale, contenuto nelle parole della sua lettera, è una lezione per tutti noi: si può fare cultura senza clientelismi, si può costruire futuro con i giovani, si può rappresentare l’Abruzzo all’estero con orgoglio. Chi oggi lascia, lo fa dopo aver azzerato i debiti, consolidato rapporti istituzionali e assicurato la continuità dell’associazione. Un’eredità straordinaria che meritava ben altro riconoscimento da parte delle istituzioni. Continuerò a battermi per restituire al Mastrogiurato ciò che gli è stato tolto. E a denunciare ogni giorno l’incoerenza di chi predica cultura ma nei fatti la uccide.”