Pescara. Botta e risposta a Ferragosto sul futuro del teatro d’Annunzio. Dopo le critiche sollevate dal Partito democratico in merito alla rinuncia dello studio di ingegneria incaricato della progettazione degli interventi sulla struttura, il sindaco Carlo Masci e il vicesindaco Maria Rita Carota intervengono con una nota congiunta per respingere le accuse.
“Come al solito il Pd si affanna a scatenare la classica tempesta in un bicchiere d’acqua, approfittando della pausa ferragostana” dichiarano, “nelle ultime ore ha acceso una polemica sulla rinuncia da parte di uno studio di ingegneria, ma si tratta di un fatto che comporterà semplicemente una sostituzione tempestiva da parte degli uffici, seguendo le procedure amministrative previste. Nulla di apocalittico, nulla di insuperabile”.
Il primo cittadino e la sua vice difendono l’operato della Giunta, sottolineando come l’attuale amministrazione abbia fatto più di chi li ha preceduti. “Mentre il Partito democratico si affanna a vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto” proseguono, “noi siamo certi che il bicchiere è pieno perché questa Giunta è stata molto più attiva della precedente: abbiamo realizzato studi sulla sicurezza degli spettatori mai fatti prima e abbiamo reperito fondi per due milioni e mezzo di euro, anche grazie all’intervento del Governo, in tempi brevi che nessuno poteva immaginare. Anche in quel caso il Pd aveva lanciato allarmi che si sono rivelati infondati”.
Masci e Carota minimizzano la portata della rinuncia tecnica: “La rinuncia di un professionista ci può stare, per i più svariati motivi, personali o professionali, e può considerarsi quasi fisiologica in un percorso amministrativo. Ciò che conta è che la procedura vada avanti fino alla riapertura del teatro, obiettivo che siamo certi sarà raggiunto grazie all’efficienza degli uffici, che tocchiamo con mano ogni giorno”.
Non manca un affondo contro l’opposizione: “Non ci impedirà di fare le cose utili alla città quel clima di sospetti che la minoranza tenta continuamente di generare, alimentando accessi agli atti, esposti e lettere inviati a ogni autorità possibile e immaginabile. A questo punto ci aspettiamo che qualcuno arriverà perfino a disturbare gli organismi europei pur di contestare questa Giunta”.