L’Aquila. Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha partecipato questa mattina al ForumPA 2025, presso il Palazzo dei Congressi dell’EUR, intervenendo nel panel “Il ruolo delle istituzioni nella ricostruzione e nello sviluppo del Cratere Aquilano: politiche e modelli di governance multilivello”, incentrato sull’evoluzione degli strumenti pubblici adottati per la rinascita dei territori colpiti dal sisma del 6 aprile 2009.
Marsilio ha sottolineato come l’esperienza maturata in Abruzzo abbia rappresentato una sperimentazione virtuosa, diventata oggi riferimento normativo per tutto il Paese: “Nel nuovo Codice della Ricostruzione – ha affermato – sono state recepite e trasformate in norma alcune buone pratiche nate in Abruzzo, che hanno dato risultati concreti e ora vengono considerate modello replicabile in altri contesti emergenziali.”
Il presidente ha ricordato che, in passato, ogni sisma generava una gestione ad hoc, con regole e strutture sempre diverse: “Questa frammentazione ha prodotto ritardi, inefficienze e in alcuni casi lo stallo dei processi decisionali proprio nella fase più delicata. E quando la prospettiva di ritorno tarda ad arrivare, si rischia lo spopolamento definitivo, specie in aree montane e interne già fragili.”
Marsilio ha anche rivendicato il ruolo determinante del programma Restart, nato per L’Aquila e poi esteso al Cratere 2016 con il Fondo Complementare al PNRR: “Una parte delle risorse è destinata non alla ricostruzione materiale ma a quella economica, sociale e culturale. Solo così si può dare un’anima e un futuro ai territori colpiti.” Tra gli esempi virtuosi citati: il Gran Sasso Science Institute, la sede aquilana della Scuola Nazionale dell’Amministrazione, il Centro nazionale per il Servizio Civile e la nuova scuola centrale dei Vigili del Fuoco.
Il presidente Marsilio ha infine posto l’attenzione sul tema della continuità finanziaria, segnalando al Governo la necessità di anticipare le risorse già previste per le annualità 2027–2029: “L’accelerazione impressa negli ultimi due anni- ha concluso- ha quasi esaurito i fondi disponibili per il 2023-2025. Servono ora strumenti che consentano di anticipare risorse già stanziate per evitare un blocco delle attività. Il dialogo con il Governo Meloni, in questo senso, non è mai stato così efficace e produttivo”.