Pescara. “L’incontro di oggi al ministero del Made in Italy ha avuto al centro il chiarimento circa la procedura intrapresa da Marelli negli Stati Uniti d’America. Non si tratta né di una bancarotta né tantomeno di un fallimento. Nessuna procedura liquidatoria, dunque, ma una soluzione concordata di ristrutturazione del debito con la supervisione del tribunale americano, per mettere in sicurezza i debiti di lungo periodo, non toccando in questo modo la continuità manageriale, l’assetto proprietario, gli stipendi e i lavoratori”. A dichiararlo l’assessore alle Attività produttive Tiziana Magnacca che ha partecipato al tavolo, convocato presso il Mimit in modalità remota, a seguito della presentazione di istanza di fallimento negli Stati Uniti nei confronti della Marelli, con i possibili risvolti per gli stabilimenti italiani.
“Per quanto si è appreso questa procedura – ha aggiunto l’assessore – che mira a concludersi entro la fine dell’anno, dovrebbe portare a rendere l’azienda più solida. La Marelli ha anche accennato alla possibilità che alla fine di questo percorso potrebbe anche esserci un cambio di proprietà, che ad oggi sembra essere indirizzato verso un fondo americano, salvo migliori offerte”.
Precisa l’assessore che “in Italia la procedura si articola secondo lo schema dell’art. 57 Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza con il coinvolgimento di un esperto unico in una fase del tutto stragiudiziale. Per lo stabilimento di Sulmona si sono infittite le trattative con Stellantis sia per la produzione dei bracci che per favorire l’ingresso di nuovi prodotti. Ad oggi per quanto Stellantis sia stata indotta a un ripensamento sulle scelte, non ha ancora sciolto la riserva su come procedere. Ed è sul colosso guidato da John Elkann che si indirizzano gli interventi istituzionali, a partire dalla Regione Abruzzo e dal Ministero, se è vero come è vero che la sopravvivenza stessa dipende da questo unico cliente del portafoglio Marelli di Sulmona”.
“Tuttavia – aggiunge l’assessore – gli sforzi debbono essere richiesti anche dalla multinazionale Marelli che, garantendo la continuità degli investimenti, come ha fatto oggi, non può non fare la sua parte per evitare delocalizzazioni ed anzi implementando l’attrattività dei suoi prodotti in vista della produzione del nuovo Ducato, che sarà diverso e sicuramente più leggero”.
L’incontro si è concluso prevedendo una successiva convocazione del tavolo istituzionale, da tenersi entro la fine del prossimo mese di luglio o al più tardi ai primi di agosto, in attesa delle integrazioni e di ulteriori aggiornamenti richiesti alla società.