L’Aquila. Una vacanza in Abruzzo, sì grazie purchè sia sostenibile. Sono 116.929 i posti letto negli esercizi ricettivi abruzzesi nel 2021. Ben 60,4 posti letto per struttura nei comuni costieri, con una media regionale di 34,6. A stabilirlo Openpolis che nel suo studio ha esaminato i dati Istat evidenziando la situazione comune per comune.
Dai numeri forniti da Istat è emerso che tra i 10 comuni con più posti letto totali, 9 sono sulla costa. Il decimo è L’Aquila, a pari merito con Ortona, in provincia di Chieti (2.862 posti letto ciascuno). Con una differenza fondamentale: a parità di posti offerti, L’Aquila li distribuisce su 177 esercizi ricettivi, mentre nel comune della costa chietina sono concentrati in 64 strutture. Ed è infatti questa la principale differenza tra i comuni della costa e gli altri in Abruzzo.
Nei territori costieri, per esempio, ogni esercizio censito dispone in media di oltre 60 posti letto, a fronte di una media regionale pari a circa 35. Nei comuni non litoranei, ogni struttura ha in media 19,7 posti.
L’altro polo attrattore dell’Abruzzo è costituito da piccoli comuni montani, con una concentrazione maggiore nell’area del parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Territori a forte valenza naturalistica, ma anche zone interne spopolate che, sebbene non spicchino per offerta turistica in termini assoluti, risultano molto rilevanti in rapporto alla popolazione che vi abita.
In questi luoghi si delinea un modello che risponde a flussi completamente diversi da quelli della costa, per il tipo di vacanza ricercata, l’impatto sulle comunità locali e la contemporanea presenza di migliaia di persone che, in virtù delle origini abruzzesi tornano ogni estate dalle grandi città.



