Pescara. Sette itinerari per cicloturisti, tra i 9 e i 35 chilometri, con l’indicazione, per ogni percorso, di lunghezza, dislivello, difficoltà e periodo consigliato, e poi tante informazioni utili per scoprire e, perché no, riscoprire un territorio in trasformazione, ma con tanta storia alle spalle.
“Mare d’Abruzzo e trabocchi in bicicletta” (Ediciclo) è una guida agile e dettagliata che fornisce tutte le coordinate per pianificare un’escursione in giornata o un viaggio a più tappe, comprese le vie dove svoltare e le fontanelle per dissetarsi. Una scrittura vivace e consapevole quella dell’autore, Alessandro Ricci, giornalista nonché accompagnatore cicloturistico con qualifica riconosciuta dalla Regione Abruzzo, che ha fatto tesoro dell’esperienza degli ultimi anni per compilare uno strumento necessario a chi voglia esplorare pedalando, senza avere sorprese, l’area costiera dell’Abruzzo.
Ed ecco che gli itinerari suggeriti, da nord a sud, si snodano lungo aree protette, ponti ciclopedonali, stazioni ferroviarie, con lo sguardo rivolto un po’ al mare, un po’ al Gran Sasso e alla Maiella. I sette itinerari sono, partendo dal confine con le Marche: da Martinsicuro a Roseto degli Abruzzi; da Roseto degli Abruzzi a Marina di Città Sant’Angelo; da Marina di Città Sant’Angelo alla stazione Fs di Tollo-Canosa Sannita; una tappa a Pescara ‘In bici nella città veloce’; dalla stazione Fs di Tollo-Canosa Sannita a Ortona-Lido Saraceni; da Ortona-Punta dell’Acquabella a Vasto-Punta Aderci-Punta Penna; da Vasto-Punta Penna a San Salvo Marina, fino al confine con il Molise. Preziosissime le indicazioni di Ricci poiché attualmente non è ancora possibile percorrere tutti i 134 chilmetri di costa abruzzese senza imbattersi in qualche tratto di strada statale.
Precisa lui stesso che i chilometri “non coperti da ciclabile in sede protetta o da ciclopedonale sono meno di 20 in totale”, ma possono comunque costituire un problema per chi non sia abituato a pedalare o voglia viaggiare con bambini piccoli al seguito. “Qui vengono in aiuto le stazioni ferroviarie, ben 21 lungo la costa”, con treni attrezzati per ospitare biciclette e che quindi consentono di coprire agevolmente qualche chilometro.
Quello delle stazioni è uno dei tanti numeri della guida: sono citate anche le 10 riserve naturali, i 16 ponti ciclopedonali, le 9 gallerie illuminate lungo la Costa dei Trabocchi (quelle dell’ex tracciato ferroviario, con la
più lunga, Moro, di 520 metri), i 31 ‘trabocchi’, le antiche macchine da pesca che si stagliano sul mare e
spingono a rallentare il ciclista che voglia godere dello spettacolo lungo la Via Verde, da Ortona a San Salvo.
Tra gli itinerari più lunghi c’è quello da Martinsicuro a Roseto degli Abruzzi, nella provincia teramana, 31,2 km
fra ponti ciclopedonali, alcuni dei quali in legno, e ‘caliscendi’ sul molo. Un saggio dell’efficacia della
narrazione è a pagina 27.
Siamo a Giulianova. “Dalla stazione, il duomo è a poco più di 1 km in salita. Si torna in sella, passando per l’anfiteatro Ennio Flaiano e incontrando poco dopo l’oasi del Fratino e della camomilla di mare; poi tutto dritto fino al termine del lungomare, con l’attacco per il ponte sul Tordino al km 18,6. C’è da fermarsi e, mare alle spalle, seguire il profilo della catena montuosa del Gran Sasso, per riconoscere le vette con l’aiuto dei pannelli informativi”. Mappe e foto fanno da corredo a una narrazione coinvolgente che, in 100 pagine, non tralascia importanti riferimenti alla storia, alla gastronomia e al paesaggio.