L’Aquila. “Siamo stati abituati, in questi mesi, alla miopia di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia sia nella gestione della quotidianità che nella visione di futuro dell’Abruzzo. Oggi ne arriva un’ulteriore conferma con l’istituzione della Zes, un mezzo risultato per la nostra regione arrivato dopo anni di ritardi accumulati dalla Giunta D’Alfonso prima e da quella di centrodestra poi.
Oggi festeggiano qualche sgravio fiscale e pochi investimenti quando avrebbero potuto ambire a risultati straordinari per l’Abruzzo. Penso all’occasione persa dal presidente Marsilio e dall’assessore Febbo che hanno inspiegabilmente scelto di realizzare un piano che prevede la permanenza con l’Autorità di Sistema Portuale di Ancona piuttosto che agganciare l’Abruzzo a quella di Civitavecchia. In cambio di qualche incentivo fiscale e pochi investimenti, perdiamo l’occasione storica di mettere la nostra regione, una volta per tutte, al centro della cartina geografica del commercio europeo, diventando protagonisti del collegamento Tirreno-Adriatico per formare il corridoio intermodale da Barcellona a Ploce, accettando la sfida della trasversalità. Ciò avrebbe portato infrastrutture, lavoro e un vero sviluppo per i prossimi decenni nell’intera regione”.
Il commento arriva dal Capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi, che prosegue con la sua analisi: “Ci siamo sgolati in ogni occasione, sia all’interno delle istituzioni che in incontri pubblici che sulla stampa, affinché le istituzioni regionali presentassero un piano con la previsione del passaggio all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale. Una scelta logica che aveva avuto il parere favorevole sia dalle associazioni d’impresa che dalle sigle sindacali. Lo stesso Ministro per il Sud Provenzano aveva confermato come questo trasferimento fosse perfettamente compatibile con l’istituzione della Zes, spiegando che non c’è distinzione tra porti ‘core’, come quello di Ancona, e porti ‘comprehensive’, come quello di Civitavecchia. Non c’erano più ostacoli per portare a conclusione un iter necessario che avrebbe offerto finalmente alla nostra regione rilevanza internazionale”.
“Ha invece prevalso la pigrizia e l’essersi accontentati della scelta più facile da perseguire ma più sconveniente per il futuro dell’Abruzzo, che sarà costretto con ogni probabilità ad accontentarsi delle briciole che arriveranno dall’Autorità di Sistema portuale di Ancona, il cui piano potrebbe finire per lasciare in secondo piano la crescita dei porti abruzzesi. Evidentemente, i tempi della propaganda e l’esigenza di comunicare in fretta, attaccando il governo nazionale per nascondere le proprie falle e i ritardi che Regione Abruzzo ha accumulato, non si conciliano con quelli di una visione ad ampio raggio del futuro. Era l’occasione per pensare all’Abruzzo dei prossimi cinquant’anni e non a quello del prossimo comunicato stampa. Ma purtroppo questo modo di lavorare è ricorrente nella Giunta Marsilio”, conclude.