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Marcozzi (M5S): solo tagli dietro nuovo ospedale Chieti. Abruzzo rinuncia a Dea di II livello

Redazione Centrale di Redazione Centrale
7 Marzo 2016
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L’Aquila. “Chieti non avrà un solo posto letto in più, il nuovo ospedale non comporterà alcun miglioramento dell’offerta sanitaria per i teatini ma, in compenso, l’Abruzzo rinuncerà per sempre a un DEA di secondo livello e la Asl di Chieti-Lanciano-Vasto cederà tutti i servizi al privato.” Ha dichiarato la consigliera Sara Marcozzi del M5S. “Approvare questo progetto significa rinunciare per sempre alla possibilità di realizzare un DEA di secondo livello in Abruzzo” è questo il commento della Consigliera M5S a seguito della lettura delle DGR che dà il via libera alla costruzione del nuovo ospedale a Chieti. Foto SARA MARCOZZI“Il Presidente D’Alfonso si sta assumendo una responsabilità enorme che pagheranno in termini di minor qualità del servizio le future generazioni – ha dichiarato Sara Marcozzi – la giunta regionale, non ha ancora presentato il Piano Regionale Sanitario, non è stata presentata la riorganizzazione della rete ospedaliera, i dati relativi alla mobilità passiva sono fermi al 2013 eppure si pensa di costruire un nuovo ospedale senza disporre neanche degli strumenti minimi per la programmazione della sanità in Abruzzo”. Il progetto che vede impegnata l’ATI con capofila la Maltauro prevede l’abbattimento di alcune strutture (gli attuali edifici A,B,C e F), la ristrutturazione degli edifici G e H e la costruzione di un nuovo corpo nelle immediate vicinanza del polo di Cardiologia. “L’utenza non disporrà neanche di un posto letto in più” ha aggiunto la consigliera M5S – anzi, con tutta probabilità, sulla base di indiscrezioni filtrate dalla V Commissione (Sanità), la riorganizzazione della rete ospedaliera targata Paolucci, prevederebbe ulteriori diminuzioni di posti letto rispetto al coefficente (peraltro già basso) di 3,7 posti letto ogni 1000 abitanti imposti dal DM Lorenzin”. Contrari su tutta la linea anche rispetto all’idea di utilizzare la “Finanza di progetto” quale strumento di realizzazione dell’opera. “La Regione Abruzzo ha nelle proprie disponibilità centinaia di milioni di euro destinati dal programma nazionale per l’edilizia sanitaria ed invece, sceglie, incomprensibilmente, di coinvolgere il privato nel circuito della sanità pubblica con evidente e certo aggravio di costi, diretti e indiretti, (Pasti, ristorazione, pulizie, sanificazione, parcheggio, sono solo alcune delle voci che schizzeranno alle stelle), per l’accesso all’ospedale. Ancor più preoccupante è l’indifferenza, rispetto alla scelta di un’azienda come la Maltauro coinvolta in inchieste per corruzione da milioni di euro e che riguardano le opere più grandi del nostro Paese che vanno dai viadotti Anas, al Mose di Venezia ai padiglioni dell’Expo”. “Un politica seria, programmerebbe la realizzazione di opere strategiche come queste con una visione a 20 anni e sopratutto partendo da numeri certi – precisa Sara Marcozzi – il PD perpetra gli errori del passato e butta fumo negli occhi degli abruzzesi, brandendo progetti di fanta-finanza come questo al solo fine di nascondere agli abruzzesi la triste realtà fatta di chiusure di importanti presidi ospedalieri e tagli ai servizi. Bisogna guardare oltre gli interessi campanilistici o di propaganda elettorale ed avere il coraggio di proporre soluzioni innovative e coraggiose, magari mettendo sul tavolo proposte come la realizzazione di un DEA di secondo livello Chieti-Pescara”. L’Assessorato alla Sanità dovrebbe ben conoscere gli ulteriori punti di debolezza del sistema sanitario regionale: il fabbisogno di posti-letto, una riorganizzazione efficiente dei reparti che tenga conto dei dati reali sul sovraffollamento che taluni reparti subiscono: “penso all’uso delle barelle che ormai è divenuto strutturale nel reparto di Geriatria all’ospedale di Chieti – conclude Marcozzi – se il sistema sanitario attuale non ancora crollato è solo grazie allo spirito di servizio e all’amore per il proprio lavoro che molti medici, infermieri e O.S.S. che, quotidianamente operano in condizioni di costante sovraccarico, dedicano ai pazienti ricoverati”.

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