Pescara. “L’odierna ordinanza del Tribunale Amministrativo Regionale per l’Abruzzo, sezione staccata di Pescara, che ha disposto la sospensione cautelare del servizio di bus elettrici sulla Strada Parco, rappresenta una netta conferma delle gravi criticità da noi sollevate in tempi non sospetti e, purtroppo, colpevolmente ignorate dall’Amministrazione Comunale.” Queste le parole del Prof. Marco Presutti del Gruppo Consiliare del Partito Democratico nel Consiglio Comunale di Pescara.
“Già con la mia interrogazione “Avvio servizio bus ‘La Verde’ su Strada Parco – Sicurezza, Criticità Emerse, Obiettivi e Utilizzo Mezzi Elettrici”, originariamente presentata il 29 aprile 2025, e poi formalmente ripresentata il 5 maggio 2025, avevo messo in guardia l’Amministrazione su una serie di problematiche cruciali che oggi il TAR ha posto a fondamento della sua decisione. Tra queste, ricordo:
- La mancanza di adeguate e specifiche valutazioni tecniche attestanti la sicurezza dell’attuale modalità operativa con autobus su un tracciato concepito e in corso di verifica per il sistema filoviario. L’ordinanza del TAR sottolinea infatti che la Strada Parco “non ha ancora superato i controlli di sicurezza necessari” e che le Amministrazioni hanno agito “irregolarmente” mettendo in esercizio l’opera prima del completamento di tali controlli specifici.
- I dubbi sul formale collaudo tecnico-funzionale del percorso adattato ai bus, aspetto che il TAR ha ripreso criticando la genericità dei controlli locali e la pretesa di sostituirsi al Ministero nella verifica di sicurezza.
- Le criticità infrastrutturali e i rischi per la sicurezza pubblica, evidenziate anche dagli incidenti occorsi. Il TAR ha infatti considerato il “periculum” (rischio) derivante proprio dalla carenza delle dovute verifiche ministeriali.
È doveroso ricordare il percorso accidentato di questa vicenda istituzionale. La mia interrogazione fu presentata inizialmente il 29 aprile 2025, chiedendo l’applicazione della procedura d’urgenza ai sensi dell’articolo 49, comma 13, del Regolamento del Consiglio Comunale, che avrebbe consentito la trattazione nel corso della seduta del Consiglio. Tuttavia, la Presidenza del Consiglio Comunale ritenne di non riconoscere tale urgenza, senza peraltro fornire una trasparente motivazione per tale decisione, nonostante la gravità dei fatti evidenziati, inclusi gli incidenti già verificatisi.
Costretto a ripresentare l’atto il 5 maggio 2025 ai sensi dell’articolo 23, comma 3, del Regolamento, che prevede una risposta scritta urgente entro 10 giorni, la vicenda delle risposte è stata altrettanto emblematica dell’atteggiamento dell’Amministrazione. Soltanto il 14 maggio, la segreteria dell’Assessore Adelchi Sulpizio si è limitata a trasmettere una risposta tecnica a firma del dirigente Ing. Giuliano Rossi, che affrontava solo parzialmente i quesiti posti, tralasciando completamente gli aspetti politici e le responsabilità della Giunta.
Nella prima seduta utile del Consiglio Comunale, lo scorso 20 maggio, sono intervenuto per sottolineare l’inadeguatezza di tale riscontro, evidenziando come, secondo prassi e regolamento (art. 23 Reg. C.C.), la risposta a un atto ispettivo debba provenire dall’organo politico interpellato – il Sindaco o la Giunta – e non da un dirigente tecnico, peraltro solo su alcuni aspetti. In quell’occasione, l’Assessore Sulpizio affermò in aula che avrebbe fornito una sua risposta che, ad oggi, non è mai pervenuta.
L’ordinanza del TAR non solo dà ragione nel merito alle nostre preoccupazioni sulla sicurezza e sulla procedura, ma smaschera anche l’inadeguatezza della risposta parziale che ci è stata fornita. È evidente il tentativo della Giunta di sottrarsi a un confronto politico e di non assumersi la responsabilità di scelte che, come certificato dal Tribunale, presentavano profili di irregolarità e potenziale pericolo per la cittadinanza.
Questa Amministrazione continua a dimostrare una preoccupante refrattarietà al dialogo trasparente e al rispetto delle prerogative del Consiglio Comunale, soprattutto quando si tratta di questioni che toccano la sicurezza dei cittadini e la corretta gestione della cosa pubblica. Continueremo a vigilare e a insistere per ottenere chiarezza e piena assunzione di responsabilità.