L’Aquila. Giovedì 15 dicembre alle ore 15.00 presso l’Auditorium dell’ANCE in Via Alcide De Gasperi, 60 L’Aquila, si terrà una Giornata di Studio sul tema Manutenzione e Innovazione: binomio per rilanciare i territori montani. La Giornata di Studio, organizzata in memoria del professore Ingegnere Agostino Farroni già docente Univaq, approfondirà l’argomento della manutenzione dei territori montani e delle opere di ingegneria in essi ubicate (vie di comunicazione, acquedotti, elettrodotti e infrastrutture turistiche).
L’evento costituirà l’occasione per ribadire che la manutenzione dei territori montani attenua o addirittura evita molti dissesti connessi ad eventi sismici o idrologici come quelli che recentemente sono andati alla ribalta della cronaca per la loro forza distruttiva in un Paese, da questo punto di vista, molto fragile come l’Italia.
La manutenzione è un fattore di salvaguardia prioritaria che bisogna perseguire attraverso un progetto complessivo promosso dalle istituzioni e che coinvolga i privati cittadini, le assicurazioni, i professionisti, le imprese. Manutenzione che deve essere condotta mediante attento e rigoroso utilizzo di moderne metodologie costruttive che fanno uso di materiali altamente prestazionali e di dispositivi tecnologici di avanguardia.
L’innovazione nei territori montani richiede la capacità dei soggetti (individuali e collettivi, pubblici e privati) di combinare conoscenze nuove con quelle tradizionali allo scopo di valorizzare le risorse potenziali specifiche di quel particolare territorio montano anche al fine di promuovere l’individuazione di uno sviluppo diverso e alternativo rispetto a quello tradizionale. Essa deve fondarsi su un modello creativo di crescita che punti sull’economia circolare, sull’aumento dell’efficienza energetica e dei trasporti.
L’innovazione principale è quella della multifunzionalità poiché il territorio montano è contenitore di più attività, materiali e immateriali, di tipo agricolo, enogastronomico, artigianale, turistico/naturalistico, energetico e paesaggistico-ambientale. La rivoluzione energetica si dovrà basare sulla produzione diffusa di energia da fonti rinnovabili: idrica, solare, eolica e relativa alle biomasse.