Teramo. Nel “caso Maneskin” entra a gamba tesa Enrico Melozzi, compositore teramo e amico della band. Melozzi, detto Melox, che ha diretto l’orchestra durante l’esibizione dei Maneskin a Sanremo nel 2021, si è scagliato contro il Maestro Uto Ughi, colpevole di aver etichettato i 4 musicisti come “semplici urlatori, offesa per l’arte”.
Le Parole del grande violinista non sono piaciute ai fans del gruppo e hanno fatto indignare amici e colleghi dei 4 ragazzi romani. Melozzi ha difenso a spada tratta i suoi pupilli e ha rivolto al Maestro Ughi parole a dir poco dure.
“Difficile non avere pietà per un musicista che raggiunta una certa età, anziché ritirarsi si ostina a suonare in pubblico”, scrive Melozzi in un post su Facebook, “comprendendo a pieno quanto la musica possa mantenere in vita chi di musica ha vissuto. Ma molto difficile avere pietà per un violinista così stonato, che non solo si presenta in pubblico senza vergogna, ma che soprattutto si permette di offendere e sminuire pubblicamente le nuove generazioni”. continua Melozzi, “a mio avviso il declino della musica classica e il distacco totale dalla massa popolare è dovuto proprio a personaggi come lui, che hanno contribuito a renderla un mondo per pochi, spesso anche pochi idioti tronfi e pieni di se, un mondo in contrapposizione con la musica popolare, quando invece una volta questi linguaggi coincidevano”.
“Maestri” che per più di 60 anni hanno suonato lo stesso spartito scritto più di 300 anni fa. Le band che lei disprezza, maestro Ughi, almeno creano dei brani nuovi, che possono piacerle o non piacerle: ma per quanto mi riguarda, i Maneskin sono una Rock-Band, mentre Lei Maestro Ughi è solo una Cover-Band di Vivaldi. E nemmeno delle migliorii”! Conclude Melozzi.