L’Aquila. La sezione aquilana di CasaPound Italia interviene sulla mancata iscrizione de L’Aquila Calcio al campionato di Serie D, che ha segnato la scomparsa della squadra rossoblù per la terza volta in poco più di 20 anni. “Siamo forse l’unico movimento politico – afferma Simone Laurenzi, responsabile abruzzese della tartaruga frecciata – ad esserci interessati alla questione in tempi non sospetti. Già nel mese di ottobre eravamo intervenuti con un’azione eclatante, quella delle bare e dei manifesti funebri collocati in punti sensibili della città, che intendeva scuotere dal loro torpore istituzioni e forze economiche del territorio. Nonostante il nostro grido di allarme, tuttavia, si concretizza oggi un fallimento sportivo annunciato di cui, come scrivemmo allora, nessuno dimenticherà i nomi dei protagonisti: Chiodi, Mancini, Cipriani e gli altri soci, quasi tutti aquilani, che dopo aver gestito il club per arricchirsi con i proventi della ricostruzione hanno trascinato nel fango la gloriosa storia della squadra rossoblù”. “A questo – prosegue l’esponente di CasaPound – si aggiunge la responsabilità della politica, che già l’autunno scorso denunciavamo come troppo spesso assente o dedita a interventi pasticciati. I fatti hanno confermato questa nostra opinione: da un’amministrazione comunale che affermava di voler rompere i vecchi meccanismi ci saremmo aspettati un’azione molto più decisa e coraggiosa, anche se questo poteva significare assumersi qualche rischio in più. Persino peggiore della pilatesca ignavia dell’amministrazione è poi il vero e proprio sciacallaggio politico messo in atto da personaggi che mai si sono interessati alle vicende de L’Aquila Calcio e che ora sperano di raccattare qualche facile consenso strumentalizzando la sacrosanta rabbia dei tifosi rossoblù: è il caso di Americo Di Benedetto, peraltro pesantemente sostenuto da Chiodi e compagni alle ultime elezioni amministrative, o dell’ineffabile Iannarelli di Sinistra Italiana”.
“La speranza – conclude Laurenzi – è che, anche prendendo esempio dai modelli del passato e in particolare dai fasti sportivi raggiunti dalla squadra rossoblù sotto la gestione di Adelchi Serena, ci si possa lasciare alla spalle questo quadro desolante, coinvolgendo i tifosi e le forze economiche interessate in un progetto che riporti L’Aquila Calcio nelle categorie che merita”.