Castelli. “Non posso esimermi dal manifestare a voce spiegata la mia personale preoccupazione per la programmazione culturale della Fondazione Raffaele Paparella Treccia e Margherita Devlet Onlus di Pescara, guidata dal 2009 dal dottor Augusto Di Luzio, che da anni ne sottolinea con orgoglio la paternità.
Si rileva la cura di innumerevoli attività (studi, ricerche e schedature, mostre, conferenze, pubblicazioni, laboratori
didattici e visite guidate) totalmente prive però di ogni genere di connessione con l’Arte Ceramica e con lo scopo
istituzionale dell’Ente, cagionando così un grave, imperdonabile vuoto alla conoscenza scientifica della Raccolta di
Maioliche castellane appartenute ai coniugi Margherita (1913–1996) e Raffaele Paparella Treccia (1913–2009). Nel
2018, viene persino presentato nel gazebo della Fondazione un lavoro discografico di musica americana degli anni ’20–’40” così, in una nota, Elisabetta Sarra Ruscitti, socio fondatore della Fondazione Raffaele Paparella Treccia e Margherita Devlet Onlus.
“Eppure, l’Atto Costitutivo (1997) e lo Statuto dell’Ente sono inequivocabili e tassativi nel definirne e circoscriverne
lo scopo istituzionale: ‘La Fondazione ha per scopo lo studio della ceramica e in particolare della maiolica di
Castelli‘ (articolo 3 dell’Atto Costitutivo); ‘La Fondazione […] ha scopo di studio della ceramica, in particolare
della ceramica abruzzese e della maiolica di Castelli‘ (articolo 4 dello Statuto; cfr.
http://bura.regione.abruzzo.it/2010/sm_file_033297.htm). Ed è proprio lo scopo l’elemento che per legge giustifica
l’esistenza della persona giuridica, che le attribuisce rilevanza sociale e pubblica e che le garantisce dignità, rispettabilità e credibilità.
E ancora, contrariamente a quanto stabilito nel 1997, la Fondazione non ha provveduto né alla costituzione della
Biblioteca specialistica ad uso pubblico, né alla catalogazione degli esemplari castellani donati, né alla
catalogazione del prezioso corredo bibliografico che li accompagna fin dagli anni ’50, cagionando anche in tal caso
un grave, imperdonabile vuoto alla conoscenza scientifica della Raccolta di Maioliche castellane.
Nel contempo, vengo a conoscenza di esternazioni del dottor Di Luzio che disorientano e imbarazzano proprio
riguardo alle finalità dell’Ente:
«[…] Spero di essere riuscito a rendere solo l’idea dell’impegno che ho profuso personalmente in questi anni e la portata del
lavoro che c’è stato dietro l’organizzazione di ogni singola manifestazione perché, e ci tengo a sottolinearlo, oltre a ideare ogni iniziativa, ho voluto curarla in prima persona, seguirla quotidianamente, prenderla per mano dal primo momento, assumendo personalmente i contatti, individuando i soggetti più adeguati per la realizzazione degli allestimenti, dei cataloghi, delle mostre stesse, curando giorno per giorno ogni singolo dettaglio (…). Sono grato a chi mi ha sostenuto e ha fatto in modo che io potessi tradurre in realtà i miei sogni […]» (A. Di Luzio, Vi stavo aspettando … La nascita e la storia dei Musei Paparella Treccia e Vittoria Colonna, 2015, pp. 162–164, ISBN 978–88–974–1794–1). A tale proposito, credo, invece, eticamente doveroso ricordare che «i sogni» di cui si legge dovevano essere solo ed esclusivamente quelli del Fondatore, l’emerito Professore Raffaele Paparella Treccia, che nel 1997 ha donato alla Fondazione la sua preziosa Raccolta di antiche Maioliche di Castelli, affinché potesse essere studiata e conosciuta attraverso gruppi internazionali di esperti di Arte Ceramica e cenacoli specialistici” prosegue Ruscitti.
“Sono Elisabetta Sarra Ruscitti, figlia di Domenico Ruscitti (1929-2017), cugino e amico fraterno di Raffaele Paparella Treccia e scrivo quale socio fondatore (dal 2 aprile 2019) della Fondazione Raffaele Paparella Treccia e Margherita Devlet Onlus per dissociarmi apertamente e in modo categorico dalle incaute considerazioni (non poche, inequivocabili) sulla Raccolta di Maioliche Paparella Treccia Devlet che il dottor Di Luzio rende note alla stampa da anni. Mi preme, a titolo di esempio, ricordarne alcune, che reputo irrispettose del prestigio della Raccolta e prive di fondamento storico-critico e di analisi scientifica:
«[…] All’interno di una programmazione annuale, inseriamo due mostre temporanee accompagnate da preziosi cataloghi.
Queste attirano un grande pubblico che arriva e scopre quel ‘tanto di più’ che conserviamo a Villa Urania […]» su
https://www.lacerbaonline.it/articoli-2/attualità-articoli-2/a-lezione-di-buona-pratica-da-augusto-di-
luzio-presidente-del-museo-r-paparella-treccia-m-devlet/, 3.03.2020.
«[…] Purtroppo, nonostante il suo fascino la ceramica artistica è scarsamente attrattiva, anche per la sua natura elitaria
[…]» (A. Di Luzio, Vi stavo aspettando … La nascita e la storia dei Musei Paparella Treccia e Vittoria Colonna,
2015, p. 49).
Per buona sorte, i dati scientifico-istituzionali prodotti in Europa e negli U.S.A. sulla Raccolta di Maioliche Paparella
Treccia Devlet rendono inconfutabilmente onore al prestigio e alla notorietà acquisiti dagli esemplari e dagli scritti
scientifici a firma del Professore Paparella Treccia, quando lo studioso era in vita (cfr. ad es. Bernard Rackham,
Curator at the Victoria and Albert Museum, Londra │ Pierre Verlet, Conservateur en Chef du Département des Objets d’Art au
Musée du Louvre, Parigi │ Jeanne Giacomotti, Conservateur adjoint au Musée du Louvre, Parigi │ Oreste Ferrari, Editore
della Rivista Storia dell’Arte, diretta da Giulio Carlo Argan e Maurizio Calvesi │ Tjark Hausmann, autore nel 1972
del catalogo del Staatliche Museen, Berlino │ Luigi Mallé, Conservatore dei Musei Civici Torinesi │ Catherine
Hess, Associate Curator in the Department of Sculpture and Works of Art at the J. Paul Getty Museum, Malibu │ Giuseppe
Liverani, Direttore del MIC di Faenza │ Teodoro Fittipaldi, Direttore del Museo Nazionale di San Martino, Napoli
│Bianca Maria De Luca, Direttore del Museo d’Arte C. Barbella, Palazzo Martinetti Bianchi, Chieti│ George
Tatge, Director of Photography at the Alinari Archives, Firenze │ Lucia Arbace, Direttore del Polo Museale d’Abruzzo,
L’Aquila │ Timothy Wilson, Honorary Curator in the Department of Western Art of the Ashmolean Museum, Oxford │ Maria Selene Sconci, Direttore del Museo di Palazzo Venezia, Roma │Elena Aleksandrovna Ivanova, Director of
the Majolica Department of the State Hermitage Museum, San Pietroburgo).
Infine, i più significativi Musei internazionali di arte antica raccolgono, studiano ed espongono esemplari in Maiolica di Castelli proprio per l’alto valore scientifico, storico, artistico e culturale ad essi universalmente riconosciuto” conclude Ruscitti.