L’Aquila. “Ho appreso con favore la notizia della riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza convocato dal Prefetto, al fine di affrontare il tema della criminalità organizzata sul nostro territorio. La situazione a Pescara, e in generale in Abruzzo, è seria. Ormai ci sono acclarate situazioni che non bisogna assolutamente nascondere sotto al tappeto, perché oltre agli organi preposti anche i cittadini devono essere informati e messi in guardia.
Un cittadino informato, un cittadino che sa a chi rivolgersi in caso di bisogno è sicuramente più difficile da irretire” ad affermarlo è il Vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari che continua “Un doveroso e convinto ringraziamento voglio farlo alla Procura della Repubblica di Pescara, che attraverso il Procuratore e i Magistrati hanno lavorato per condurre in arresto l’esecutore e il mandante del delitto Albi. Magistrati e polizia hanno fatto luce su una torbida rete che purtroppo sta tessendo la tela proprio sotto le nostre case.
Quello della strada parco di Pescara, sia chiaro, non è un caso isolato. – Incalza Pettinari – I fatti di cronaca ci mostrano una regione e una città appetibile per le mafie. Ricordiamo che Pescara è una città in cui insiste un importante smercio di droga per il centro Italia, ma è anche uno snodo importante con la capitale, da est a ovest, e sulla e la dorsale adriatica, tra nord e sud. Avere il controllo di Pescara per chi smercia droga nel in tutto il Paese è probabilmente un obiettivo. Ecco perché dobbiamo agire prima che sia troppo tardi. Credo che in questi casi l’allarmismo, come qualcuno definisce le legittime preoccupazioni, sia meno dannoso del lassismo. Dobbiamo percepire tutti i campanelli d’allarme, pensiamo a quante attività commerciali nascono come funghi, magari le vediamo sempre vuote o poco frequentate, eppure sono palesemente ricche di arredi e servizi di lusso.
Contestualmente magari vediamo che negozi storici, di cui conosciamo i proprietari da una vita, abbassano per sempre la serranda. Ecco anche queste dinamiche nel tessuto commerciale cittadino e regionale dovrebbero essere tenute sotto controllo. Sono anni che chiedo di monitorare con attenzione il territorio per evitare che l’Abruzzo sia fagocitato dalle mafie come accaduto ad altre regioni italiane. Parlare di mafie, non aver paura di fare informazione su questo tema è anche indispensabile per permettere ai cittadini di cogliere dinamiche particolari, far capire in che modo e dove si possono denunciare atti criminosi e soprattutto far sentire fortissima la presenza dello Stato. Mafie e criminalità germogliano lì dove lo Stato è più assente. Ce lo ha insegnato la storia e i grandi uomini dell’antimafia che l’anno scritta. Impariamo da loro e non sottovalutiamo mai il problema” conclude.