A dichiararlo la consigliera regionale Antonietta La Porta, che continua: “L’obiettivo principale era garantire la priorità agli allevatori e agricoltori locali nell’assegnazione dei terreni di uso civico e a contrastare la “mafia dei pascoli“. Il problema, oggi come allora, penalizza fortemente allevatori e agricoltori abruzzesi che vedono i terreni affittati ad aziende fantasma di altre regioni, spesso con il solo scopo di ottenere contributi comunitari.
La legge conteneva disposizioni chiare e nuovi criteri per l’assegnazione dell’uso civico, che davano priorità agli abruzzesi residenti. Purtroppo la Corte costituzionale, pur confermando la bontà dell’impianto, ha dichiarato il difetto di competenza della Regione. Oggi, alla luce delle recenti indagini e degli arresti in relazione a truffe milionarie legate all’ottenimento di fondi pubblici per pascoli inesistenti nell’ambito dell’Unione europea, sono ancora più determinata a portare avanti nuove iniziative per sostenere le imprese locali anche attraverso una interlocuzione diretta con il Governo centrale che ha competenza in materia affinché si cambino le leggi in materia.