Pescara. “La città di Pescara pensava di avere scampato il pericolo ma l’elezione di Masci dimostra che il partito unico del cemento unisce, come sempre, destra e sinistra. A nulla è valsa la lezione impartita dai cittadini alla vecchia politica, con il coro unanime di critiche, all’epoca cavalcate opportunisticamente dal centrodestra, contro il progetto di Alessandrini e D’Alfonso per l’area di risulta” annunciano i consiglieri del Movimento 5 Stelle in un comunicato stampa.
“Dopo un anno di amministrazione Masci e a soli 6 mesi dalla scadenza per l’approvazione del progetto, il centrodestra inizia a lagnarsi di come i tempi siano troppo stretti per evitare di fatto la realizzazione dello scempio più contestato degli ultimi 10 anni a Pescara. “I 12 milioni di euro messi a disposizione dal Masterplan di Regione Abruzzo andranno persi se non saranno spesi entro la fine del 2020 e, visto l’anno di immobilismo appena trascorso, è evidente che la strategia del centrodestra è quella di far trascorrere il tempo per dichiarare di essere ‘purtroppo costretti’ ad approvare l’ipotesi del centrosinistra pur di non perdere i finanziamenti. Un tradimento dei cittadini in piena regola” commenta la capogruppo del Movimento 5 Stelle Erika Alessandrini. “Questa amministrazione si sta coprendo di ridicolo nei confronti dei propri elettori e delle associazioni di categoria apertamente schierate in campagna elettorale con Masci e compari. Ma come da copione, il traditore negherà aggrappandosi alla tesi dell’equivoco” aggiunge la consigliera M5S.
Dopo il primo giro di boa dell’amministrazione Masci, non risultano atti o studi depositati per dare seguito a ciò che tutto il centrodestra, Lega in primis, ha promesso in campagna elettorale a cittadini e commercianti. Il progetto dell’area di risulta targato Marco Alessandrini sarebbe stato abbandonato per avviare una nuova fase di progettazione che avrebbe portato ad una proposta condivisa con i cittadini. Appena una settimana fa, il presidente del consiglio regionale ospite in commissione comunale, ha dichiarato che la perdita dei finanziamenti si potrebbe evitare se pervenisse da Masci una richiesta di proroga dei termini di scadenza, ma né il sindaco né altri hanno richiesto di salvare i 12 milioni per poter modificare radicalmente il progetto targato PD, a riprova che mentre alla luce del sole destra e sinistra sembrano in contrapposizione, nottetempo si stringono alleanze sui grandi affari delle privatizzazioni e sul cemento che pioverà nell’area di risulta per costruire ancora palazzine in una città che di tutto ha bisogno, tranne che di altri appartamenti dove il piano regolatore prevede invece parco, parcheggi e strutture culturali e ricreative.
“Noi non avremmo perso nemmeno un minuto” commenta il vice capogruppo M5S Paolo Sola “per garantire all’area di risulta un destino diverso, creando un polo attrattore di servizi e di logistica per tutto il centro cittadino. Pescara ha bisogno di verde, di parcheggi che eliminino le auto dalle strade del centro e di un polo dei servizi regionale collocato in un’area nella quale arrivare con mezzi di trasporto sostenibili. Se proprio è necessario costruire nell’area di risulta, gli edifici devono essere pubblici. Il nuovo pala Regione dovrebbe essere un simbolo dell’Abruzzo realizzato nel centro di Pescara insieme a strutture per eventi culturali e manifestazioni di carattere nazionale che portino nel nostro capoluogo un turismo di qualità e ricadute in termini di servizi e occupazione per tutta la città e non solo per i soliti costruttori pronti ad accaparrarsi migliaia di metricubi in pieno centro e posti auto su cui lucrare alle spalle di cittadini e commercianti.”
“Noi ripartiremo dalle quattromila osservazioni presentate dai cittadini” aggiunge il consigliere M5S Pescara Giampiero Lettere “e dalle decine di migliaia di emendamenti che presenteremo per non permettere di svendere il centro della nostra città”.
“Masci chieda subito la proroga dei termini del finanziamento e riparta con una nuova progettazione” conclude il consigliere M5S Pescara Massimo Di Renzo “solo trasformando le grida di dissenso dell’intera città in progetti condivisi e utili si può affermare di amare veramente Pescara. E Masci questo lo deve ancora dimostrare”.