Chieti. La notizia della scomparsa del Maestro Francesco Manzini, nato a Chieti nel 1933, pittore di notorietà internazionale, tra i più creativi promotori della cosiddetta “Scuola di Roma”, ha suscitato profondo cordoglio nel mondo artistico e culturale. Lo piangono, con la vicinanza di parenti ed amici, la moglie Vanna, il figlio Antonio, la figlia Laura e il nipote Jacopo. I funerali si sono tenuti alle ore 11,00 di giovedì 4 ottobre 2018, nella capitale, presso la Chiesa della Beata Vergine del Carmelo Mostacciano.
La salma sarà tumulata, per espresso desiderio del Maestro Manzini, nella cappella di famiglia nel Cimitero di Sant’Anna, dove, venerdì 5 ottobre alle ore 10,00, si terrà una breve cerimonia, per un ultimo saluto da parte degli amici di Chieti. Laureato in Giurisprudenza, assunto all’AGIP, aveva conosciuto il presidente dell’Eni, Enrico Mattei, rimanendo affascinato dalla sua personalità di grande apertura culturale. Per l’Eni ha lavorato come redattore capo alla rivista “Ecos” dell’Eni. Rivista che ha avuto quali collaboratori Gianluigi Piccioli anche lui originario di Chieti, Francesco Forte, Marcello Colitti, Gianni Rocca, Sergio Ruffolo, Giovanni Tinelli, che ha avuto risonanza internazionale. Si è, poi occupato del settore “Mostre” impegnandosi in iniziative e manifestazioni di grande rilevanza mentre sviluppava come ha detto lui stesso “il bacillo della pittura”.
Con risultati artistici che hanno ricevuto il consenso di grandi critici e quello del pubblico. Chieti lo ha onorato, quando, nel 2006, il Museo Archeologico “La Civitella”, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Abruzzo, la Provincia e il Comune di Chieti, gli ha organizzato una mostra antologica di opere che andavano dal 1970 al 2006. Dopo aver partecipato, nel 1984, con un racconto, alla raccolta “I racconti di Ecos” (di autori vari), illustrandone anche alcuni, ha ripreso anche a scrivere. Ha pubblicato, insieme ad altri autori, “Eni, un’autobiografia” per la Sperling e Kupfer Ed. (1994); ha scritto una commedia “Lavatrice a colori” ed. Rossi e Spera (1991), alcuni romanzi, “In attesa del corvo” pubblicato dalle Ed. del Girasole (1997), “Un baule pieno di stracci” ( 2009), “In bocca al lupo” (2011) e “La signora del metro e altri racconti” (2014). Ha collaborato con scritti e immagini alle riviste “Hortus Musicus” di Bologna e a “Enne Effe” di Roma.
Forte il legame con il Convitto – Liceo “G.B.Vico”, il fulcro culturale della città di Chieti dove aveva studiato. Nel dicembre 2014 è stata allestita la Sala delle donazioni a lui intitolata con sue opere tra cui l’”Arca dei Quattro Cantoni” e le due grandi tele ‘Morte di J.N. desaparecido’ e ‘Nascita di J.N. desaparecido’ al Liceo G.B. Vico di Chieti, sala che ristrutturata e potenziata, è divenuta un centro di aggregazione culturale per la scuola e la città. Socio dell’Associazione “Noi del G.B.Vico” di Chieti, il 6 Maggio 2017 aveva presentato il suo libro “Il Cantastorie-Le interiora di un ottuagenario” edito da Ed. Quattro Cantoni, la sua ultima pubblicazione, proprio nella “Sala Manzini” a lui intitolata insieme al figlio Antonio Manzini, noto scrittore.