L’Aquila. Lutto all’Aquila per la morte di Antonietta Centofanti, da molti ricordata come simbolo di resistenza pacifica post terremoto del 2009. Una battaglia che ha combattuto in silenzio, per chiedere giustizia dopo il crollo della Casa dello Studente. In quello stabile morirono 8 ragazzi, tra cui Davide, suo nipote.
La donna è morta probabilmente a causa di un malore. “La morte di Antonietta Centofanti lascia interdetti”, scrive in una nota di cordoglio l’assessore Guido Quintino Liris, “la sua resistenza pacifica e silenziosa, ma ferma e decisa, ha contrassegnato in modo indelebile il periodo del post terremoto. Ha combattuto per una giusta causa, riuscendo anche a intessere una rete di relazioni a livello nazionale per unire i familiari delle vittime di stragi e catastrofi. Il suo volto e la sua voce pacata resteranno per sempre nella nostra storia. Mi piace anche ricordare la sua straordinaria sensibilità, che traspariva tutta dall’impegno sociale e culturale e dal grande amore per gli animali. Dobbiamo far tesoro di tutto, tenendo ben saldi i principi a cui si è ispirata e a cui ha dedicato un’intera esistenza, in particolare nel sofferto ultimo tratto. Giungano da parte mia e della Regione le più sentite condoglianze”.
“Antonietta”, scrive la deputata aquilana del Pd Stefania Pezzopane, “continuo a ripetere il tuo nome, come se questo bastasse a tenerti tra noi. Ma non basta, no non basta. Te ne sei andata in un pomeriggio di primavera, a casa tua, circondata dai tuoi gatti, i tuoi libri, la tua musica. In silenzio, quasi per non disturbare. Ti conosco da sempre, Antonietta, nelle prime contestazioni femministe tu c’eri, nel gruppo delle donne più grandi, quelle che hanno iniziato per prime. E che hanno insegnato a noi. Poi c’eri negli spettacoli teatrali e nei concerti, tanti concerti hai seguito, curato, guidato. Ma è quel 6 aprile che ha segnato tutto irreparabilmente. Li sei stata la più grande. La donna coraggio, senza reticenza, hai chiesto giustizia. Giustizia per Davide, che era finito sotto le macerie. La casa dello studente, maledetta e assassina. Poi i processi, le manifestazioni, le fiaccolate. Chiedevi giustizia per tutti, i morti del terremoto e Viareggio e Amatrice. Fino all’ultimo 6 aprile, insieme a te a piantare i fiori davanti alla casa dello studente e sotto il telo delle 309 vittime. Il cuore tuo si è fermato questo pomeriggio, ma diciamo la verità. Il cuore tuo si era spezzato irrimediabilmente, quella notte, alle 3.32 quando la terra tremò e risucchio’ la vita di 309 persone. Il sorriso cambiò da allora, cambiò lo sguardo, sempre più orgoglioso e battagliero, ma triste infinitamente triste. Perdo una grande e cara amica, una sorella di tante battaglia. E L’Aquila perde un simbolo di donna coraggiosa, tenace, capace di amore vero e puro. Mi inchino alla tua bellezza, alla tua forza, alla tua rude dolcezza. Ciao amica mia, ciao Antonietta”.
Un messaggio di cordoglio anche dall’Anpi della città. “Non ci sono parole”, sottolinea William Giordano, “l’improvvisa morte di Antonietta Centofanti lascia distrutti/e tutti/e noi, una donna, una compagna, un amica, un Aquilana, che si è battuta fino all’ultimo per ristabilire la verità sul crollo della casa dello studente dove suo nipote Davide aveva trovato la morte il 6 aprile 2009. L’Anpi dell’Aquila che avuto l’onore di averla come importante colonna portante si stringe attorno al dolore di una città. Tutte e tutti noi ti seremo sempre grati, grazie e ciao Antonietta”.