Tione degli abruzzi. Nella frazione di Goriano Valli una lupa è rimasta intrappolata con una gamba in un laccio predisposto da ignoti bracconieri a pochi metri dal centro abitato e, ora, rischia di perdere l’arto. Tradizione – quella dei lacci – secolare ma sempre brutale e primitiva che condanna le sue vittime ad una morte orrenda per soffocamento o, se l’animale è più ‘fortunato’, alla mutilazione. Per fortuna, gli uomini del Corpo Forestale dello Stato – che si dovrebbe potenziare, piuttosto che sopprimere – sono riusciti a trarre in salvo la lupa da morte certa: speriamo che l’animale possa rimettersi prestissimo. Quanto accaduto, però, resta gravissimo. E non può che preoccupare. Il Comune di Tione degli Abruzzi è infatti incastonato nel cuore del Parco regionale Sirente-Velino, dove i lupi dovrebbero essere protetti più che altrove: al contrario, assistiamo attoniti alla crescita esponenziale di atteggiamenti che nulla hanno a che fare con il vivere sociale e istituzionale. Parliamo di bracconaggio, e non solo: sta sparendo la comprensione che il valore e il futuro di Comuni come il nostro sono proprio nella tutela e nella valorizzazione del suo patrimonio ambientale e naturalistico. In questo senso, non aiuta di certo l’atteggiamento ambiguo dell’amministrazione comunale che vorrebbe ridurre i confini del Parco e neppure il convincimento di alcuni consiglieri di maggioranza che considerano il Parco un problema, un ostacolo, piuttosto che una opportunità straordinaria tutta ancora da ‘sfruttare’ per arricchire un territorio condannato, altrimenti, allo spopolamento. Anzi, così si accresce il malumore delle popolazioni locali verso l’Istituzione Parco: il livello di gradimento verso le aree tutelate è ai minimi storici, nel nostro come in altri Comuni dell’Abruzzo interno. Responsabilità precisa delle scelte politiche assunte, in questi anni, da Regione Abruzzo. Il Parco regionale Sirente-Velino è oramai commissariato da 6 mesi, in attesa dell’ennesima legge normativa, privato di risorse finanziarie e di personale. Non è così che si persegue l’obiettivo politico di rendere l’Abruzzo la regione verde d’Europa: fatti come quello accaduto a Goriano Valli, anzi, raccontano che le popolazioni locali si allontanano sempre di più da una idea di parco capace di valorizzare e rendere attrattivi i nostri territori interni. Non possiamo proprio permettercelo. La denuncia arriva da Antonella Laurenzi e Nello Avellani, consiglieri comunali d’opposizione.