Martinsicuro. Otto prostitute romene sono state multate dai Carabinieri di Alba Adriatica lungo la statale 16 a Martinsicuro, per loro una sanzione amministrativa di 500 euro ciascuna. Gli uomini dell’Arma hanno applicato l’ordinanza del sindaco, Paolo Camaioni, che vieta in tutto il territorio la contrattazione di prestazioni sessuali. Guai alle lucciole che fermano gli automobilisti per strada, guai ad essere sorprese in atteggiamento tutt’altro che composto in area pubblica. Il controllo anti prostituzione è stato deciso dal maggiore Emanuele Mazzotta per arginare il fenomeno, che si stava facendo vistoso sull’Adriatica. A Martinsicuro e Villa Rosa il consumo del sesso a pagamento avviene in appartamento, prevalentemente, dopo aver concordato il prezzo con il cliente per strada, diversamente da quanto accade lungo la provinciale 1 del Tronto dove i clienti di passaggio consumano fra i cespugli della bonifica, sia al chiaro di luna che nell’abitacolo delle vetture. A Villa Rosa, invece, le giovani prostitute negli ultimi anni hanno escogitato modi nuovi per fare affari, ad esempio far finta di fare jogging o camminare in strada con abbigliamento “normale” per non dare nell’occhio. Il vecchio sistema degli annunci a luci rosse resiste, ovviamente. In Val Vibrata, il primo Comune a dichiarare guerra alla contrattazione di prestazioni sessuali fu Controguerra. Nell’ottobre del 2007, il sindaco Mauro Scarpantonio partorì la prima ordinanza che fece il giro d’Italia. Seguirono il suo esempio l’allora sindaco di Colonnella, Marco Iustini, e via via altri Comuni del territorio fino a Martinsicuro dove, in particolare, le amministrazioni hanno cercato di arginare il fenomeno della prostituzione in appartamento. Nel frattempo le ordinanze sono state modificate nella sanzione (elevata fino a 500 euro) ma anche nelle prescrizioni, estendendo il divieto a contrattare prestazioni sessuali a tutto il territorio, multando anche chi sporca e deturpa l’ambiente dopo aver consumato l’incontro con la prostituta.