L’Aquila. Azioni finalizzate all’inclusione sociale delle persone a rischio di grave marginalità e interventi diretti in favore dei senza tetto. Prende il nome di InTegra l’ultima iniziativa di inclusione sociale che vuole avviare la Regione Abruzzo in tema di lotta alla povertà contro la marginalità sociale. Per fare questo la Regione chiede la collaborazione degli Ambiti distrettuali sociali per elaborare un progetto che “riesca quanto più possibile ad essere efficace e deciso”, dice l’assessore alle Politiche sociali Roberto Santangelo.
In questo senso, è stato pubblico un avviso di manifestazione d’interesse rivolto agli Ambiti sociali per conoscere quale ambito è disposto ad avviare una progettazione condivisa con la Regione Abruzzo per attingere ai finanziamenti previsti dall’iniziativa InTegra. “La scelta di chiamare in causa gli Ambiti sociali – spiega l’assessore Santangelo – è legata alla necessità di avere referenti che abbiano piena conoscenza della realtà sociale dei diversi territori regionali, in modo da predisporre strumenti effettivamente efficaci. Questo può essere garantito solo dagli Ambiti sociali che ogni anno, attraverso il Piano regionale sociale oppure altre forme di finanziamenti nazionale, garantiscono azioni di inclusione sociale e lotta alla marginalità”.
Il progetto InTegra può contare su una dotazione finanziaria di oltre 1,6 milioni di euro che verranno utilizzati per declinare tre azioni del programma: interventi di rafforzamento del sistema di accoglienza delle persone e nuclei in condizione di elevata marginalità; interventi di riduzione delle condizioni di deprivazione materiale dei senza dimora; misure di accompagnamento quali prima accoglienza e orientamenti ai servizi. “Riserveremo un’attenzione particolare ai territori maggiormente a rischio – sottolinea l’assessore Santangelo – in cui si concentrano fenomeni di marginalità estrema. Su queste avvieremo programmi intensivi e la distribuzione delle risorse tra gli Enti territoriali partner di progetto terrà conto del numero di persone senza dimora presenti nei territori dei partner aderenti, ma anche di altri criteri, quali le attività di pronto intervento in essere, le attività di accompagnamento, di pronto intervento sociale, di accoglienza diurna e notturna, della capacità di sviluppo di comunità e reti territoriali”.