L’Aquila. Parola d’ordine: prevenzione. A quasi un anno dall’istituzione del fondo ad hoc da 20 milioni, i test genomici per il tumore del seno – che permettono di evitare chemioterapie inutili – non sono ancora disponibili gratuitamente per tutte le donne. Anche se le Regioni hanno finalmente recepito il decreto del Governo, attraverso appositi provvedimenti, tocca ora far diventare operativa la disponibilità del test in ogni ospedale. Tra gare da avviare ed ulteriori ritardi burocratici e amministrativi, si corre il rischio concreto di dover aspettare altri 6-9 mesi. Attualmente, i test sono disponibili in alcuni ospedali di sole 11 Regioni italiane. A puntare i riflettori su ritardi e carenze rispetto a esami cruciali per tante pazienti è l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) in occasione del XXIII congresso nazionale. Un esempio positivo è ad esempio quello dell’Emilia Romagna, dove già all’inizio di agosto 2021 è stato approvato un apposito provvedimento e sono 850 le donne che ogni anno potranno ricevere gratuitamente i test genomici, sottolinea Claudio Zamagni, Direttore dell’Oncologia Medica Senologica e Ginecologica del Policlinico S.Orsola-Malpighi di Bologna. “Come rappresentanti dei clinici – spiega Zamagni – abbiamo sollecitato l’assessorato e ottenuto un importante risultato. Nell’attesa delle gare regionali, le singole strutture ospedaliere, da Piacenza a Rimini, possono acquistare i test che saranno poi rimborsati dalla Regione. E’ una scelta vincente che sta portando ottimi risultati e che può essere presa a modello da altre Regioni”.