Scanno. Favorevoli. Contrari. Gemma sì. Gemma no. L’orsa marsicana, protagonista sui media la scorsa estate, per aver tenuto tutti gli abruzzesi e non solo, con il fiato sospeso dopo essere scomparsa per un pò, tanto da far pensare che fosse morta, continua a dividere Scanno, paese di circa duemila anime in provincia dell’Aquila, tra favorevoli alla sua presenza nelle vicinanze del Paese e contrari, i quali vorrebbero un suo allontanamento perché stanchi delle scorribande che il plantigrade compie negli orti o nei piccoli allevamenti di galline o maialini e anche nel centro della cittadina. Attrazione turistica da una parte e pericolo per cittadini e soprattutto bambini dall’altra e due artigiani del luogo si trovano quasi a fronteggiarsi. “Sono anni, dieci o 15 che Gemma ci allieta della sua presenza in quest’area ed io avevo chiesto al sindaco di darle la cittadinanza onoraria. – racconta Angelo Di Masso, titolare della pasticceria Pan dell’Orso di Scanno e strenuo difensore dell’orsa – Gemma è certamente un’attrazione che può e deve essere utilizzata nel miglior modo possibile: sfruttiamo a nostro vantaggio ciò che ci dà madre natura. Gemma, tra l’altro l’orso è il simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, potrebbe portare tanti turisti, viaggiatori a Scanno e dintorni, portando anche lavoro e in un momento di crisi come questo tornerebbe certo utile”. “Sì, so bene, che c’è una parte di cittadini di Scanno che ha condotto una raccolta di firme per allontanare Gemma, – continua Di Masso – ma io invece sono convinto che grazie all’Ente Parco nazionale d’Abruzzo e agli uomini del Corpo Forestale dello Stato Gemma possa muoversi in libertà e noi cittadini possiamo essere tutelati e difesi. Se sfruttiamo bene ciò che abbiamo, lo mettiamo, per così dire a sistema, credo che potremmo vivere anche solo di turismo ed essere tutelati dalle sue incursioni”. E il sindaco di Scanno, Pietro Spacone si trova nel mezzo dei due gruppi che si fronteggiano. “E’ stata presentata una petizione, firmata da oltre 600 cittadini di Scanno, – dice Spacone – nella quale lamentavano le incursioni di Gemma nelle vicinanze delle case, e non solo di Gemma ma anche di altri orsi e chiedevano all’Ente Parco l’allontanamento dell’animale”. “Questo gruppo di cittadini chiedeva e chiede ancora – evidenzia il sindaco di Scanno – più tutela e difesa perse stessi e dei propri beni: dalle galline, ai maialini e anche agli orti. Queste persone si sentono un poco limitati nei movimenti, sono intimoriti se possono o no uscire di casa, e vorrebbero una maggiore tutela, un maggior controllo dell’orsa perché non si avvicini troppo al centro cittadino”. Gemma è un plantigrade ‘confidente’, significa che l’animale nel tempo è riuscito ad abituarsi appieno a quell’habitat e quindi a non avere paura ad avvicinarsi anche all’uomo, e per questo l’animale era ed è sotto stretta sorveglianza, pedinata da una ‘squadra di dissuasione’ del corpo forestale che la tiene lontana. “Voglio sottolineare inoltre che queste lamentele – dice ancora il sindaco Spacone – si amplificano nel momento in cui l’orsa o gli orsi provocano danni e l’ente parco non li risarcisce in maniera adeguata. Non viene tenuto conto del disagio che viene causato ed il quantum del risarcimento, secondo chi subisce il danno, non è adeguato”. Per risarcire i danni causati da Gemma e dagli altri cinquanta orsi del parco nazionale, l’ente spende ogni anno 200 mila euro. E l’ente ha inoltre distribuito rencinti elettrici che emettono scosse per difendere abitanti e pollai e che non fanno del male all’animale. Il promotore della petizione per allontanare Gemma é stato Ilario Notarmuzi, artigiano titolare di un biscottificio sempre di Scanno, che chiedeva insieme agli altri oltre 600 cittadini sicurezza. “Chiedo che i miei figli possano muoversi liberamente sotto casa”, aveva detto all’epoca della petizione l’estate scorsa, esprimendo anche la preoccupazione di tanti altri cittadini che si sono visti danneggiare auto o recinti di abitazioni o di allevamenti. L’orsa Gemma, che si è avvicinata in paese anche con i cuccioli, rimane la protagonista anche in questo autunno e continua a far parlare di sé e a seminare zizzania tra i cittadini di Scanno che dovranno continuare a rivolgersi all’Ente parco o al Corpo forestale perché attuino tutti i sistemi per dissuadere l’animale dall’avvicinarsi al paese.