Pescara. L’Orchestra da Camera dell’Accademia Santa Sofia, con Andrea Griminelli al flauto, presenta un omaggio alla musica per il cinema di Ennio Morricone e Nino Rota, venerdì 10 marzo al Teatro Massimo ore 21, per il cartellone musicale della Società del Teatro e della Musica “Barbara” di Pescara.
Accostatosi al flauto all’età di dieci anni, Andrea Griminelli studia con i leggendari Jean-Pierre Rampal e Sir
James Galway, che lo definisce “il piu grande flautista salito alla ribalta della scena musicale da tanti anni”.
Esegue in prima mondiale nuove composizioni per flauto e orchestra appositamente scritte per il suo strumento
da compositori tra cui Ennio Morricone, Carlo Boccadoro e Shigeaki Saegusa.
Di recente, ha realizzato con l’etichetta discografica Decca, un lavoro intitolato “Nessun Dorma. The Opera I Love”, in cui reinterpreta le arie più famose del melodramma con la Czech National Symphony Orchestra diretta dal Maestro Marcello Rota.
La stagione teatrale si conclude a marzo con il ritorno a Pescara di due mostri sacri del teatro italiano.
“Pour un oui ou pour un non” è il testo di Nathalie Sarraute che Umberto Orsini e Franco Branciaroli
interpretano per la regia di Pier Luigi Pizzi, al Teatro Circus martedì 14, ore 21, e mercoledì 15 marzo ore 17.
La commedia di Nathalie Sarraute, una delle più importanti scrittrici francesi della seconda metà del Novecento
e che ha occupato un posto importante nell’alchimia tra teatro dell’assurdo e teatro del quotidiano, mette al
centro della scena la forza delle parole in una ragnatela di incomparabile abilità. Due amici che si ritrovano
dopo un non motivato distacco si interrogano sulle ragioni della loro separazione e scoprono che sono stati i
silenzi tra le parole dette e soprattutto le ambiguità delle “intonazioni” a deformare la loro comunicazione
aprendola a significati multipli e variati.
Ogni “intonazione” può essere variamente interpretata dalla disposizione d’animo di chi l’ascolta. A guidare questo gioco sarà uno dei maestri indiscussi dello spettacolo, Pier Luigi Pizzi, che ritorna al suo antico amore per la prosa ben noto a chi lo ricorda tra i collaboratori più assidui della “Compagnia dei Giovani” fin dai suoi inizi.