L’Aquila. Lo Zafferano dell’Aquila DOP potrebbe diventare Patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. La proposta è stata lanciata dal giornalista e scrittore Angelo De Nicola durante un convegno che ha celebrato il ventennale della denominazione di origine protetta del prezioso “oro rosso” abruzzese.
“Il nostro ‘Oro rosso’ è un’eccellenza del Paese,” ha dichiarato De Nicola, “inoltriamo questa richiesta che potrebbe aumentarne il fascino e avviare una produzione maggiore, contribuendo a promuovere un prodotto sempre più simbolo e ambasciatore d’Abruzzo nel mondo”.
De Nicola ha poi ribadito che il momento è propizio per avanzare la candidatura. “Viviamo un momento straordinario, abbiamo già tre riconoscimenti UNESCO: la Perdonanza, la Transumanza e l’Alpinismo. Sta arrivando il 2026, anno dell’Aquila Capitale italiana della Cultura, abbiamo la possibilità unica di recitare un ruolo importante, allora perché non avanzare questa proposta?”.
A confermarne la necessità anche Massimiliano D’Innocenzo, presidente del Consorzio per la tutela dello Zafferano dell’Aquila DOP e della Cooperativa di comunità Oro rosso, nonché socio della Cooperativa di produttori ‘Altopiano di Navelli’, che conta 75 soci, solo una delle coop che coltivano lo zafferano dell’Aquila, rigorosamente DOP.
“Quando sono diventato presidente nel 2017” ha ricordato D’Innocenzo, “mi sono reso conto che lo Zafferano stava scomparendo, quindi con i produttori abbiamo premuto affinché i giovani potessero avviare delle attività per evitare di veder scomparire le aziende agricole e con loro lo stesso Zafferano. Se non si interviene con misure adeguate, la produzione potrebbe presto scendere dai 40 a 4-5 chili. Sono necessari più aiuti pubblici con un tavolo che esamini tutte le possibili strade per sostegni adeguati. Il prodotto è il migliore, unico al mondo, dobbiamo studiare soluzioni ad hoc”.
Il convegno è stato l’ultimo di quattro appuntamenti promossi dal Gruppo di Azione Locale (GAL) Gran Sasso Velinoin collaborazione con la Regione Abruzzo, la Camera di Commercio e la Fondazione della Cassa di Risparmio dell’Aquila.