L’Aquila. Colori mozzafiato, con il cielo che assomigliava ad un vero e proprio dipinto: gran parte d’Italia, in particolare le regioni Nord-occidentali, ha avuto la fortuna di assistere, nella serata di ieri, a uno dei tramonti più affascinanti degli ultimi 10 anni. Un evento eccezionale per bellezza ma anche per diffusione, che ha una sua spiegazione. “La causa principale – spiegano i meteorologi di 3bmeteo.com – è rappresentata dalle cosiddette nubi lenticolari. Si tratta di particolari formazioni nuvolose, così chiamate perchè
assomigliano ad una lente, che vanno a svilupparsi alle quote medio-alte in presenza di una discreta dose di umidità, unita ad una vivace ventilazione”. L’arco alpino, in questo contesto, precisano i meteorologi, “ci mette lo zampino in quanto determina l’instaurarsi di onde orografiche sottovento alla catena montuosa; è proprio in corrispondenza di queste onde orografiche che si sviluppano le nubi lenticolari, le quali – come molti di noi hanno potuto osservare – presentavano delle striature “ondulate””. I fenomeni di rifrazione e diffusione – tipici di ogni tramonto – hanno poi, secondo gli esperti di 3bmeteo.com, completato l’opera “restituendoci colori davvero suggestivi, resi a loro volta ancora più ‘corposi’ proprio dalle particolari formazioni nuvolose presenti in quegli istanti. In questo contesto, una possibile concausa da non escludere (ad ora è solo un’ipotesi) è rappresentata dal pulviscolo presente alle alte quote troposferiche (8000-12000m), sopraggiunto in seguito a trasporti ad ampio raggio e forse solo in parte riconducibile agli incendi tuttora presenti su alcune aree tra Piemonte e Lombardia.” “Dal nostro punto di vista – concludono da 3bmeteo.com – l’inquinamento atmosferico non ha invece giocato un ruolo da protagonista: esso va a caratterizzare i bassi strati troposferici, ben al di sotto delle quote lungo le quali si sono generate le nubi lenticolari”.
Foto: di Maria Teresa Altorio tratta di Wild Abruzzo 2