L’Aquila. Il movimento giovanile della sinistra si scaglia contro l’assessore aquilano, Guido Liris, in merito alla sua decisione di tornare a fare il medico nel pieno dell’emergenza coronavirus.
“Mossa di pura propaganda”, tuona il movimento in un post, ” il dottore e assessore infatti non tornerà nemmeno in corsia ospedaliera ma sarà configurato come titolare di un ruolo dirigenziale nella Asl, niente di diverso e di nuovo da quello che sta facendo o che quantomeno può fare da assessore regionale, incarico lautamente retribuito”.
“La nostra Asl ha un direttore generale nominato dalla politica e che purtroppo risponde solo ai politici che lo hanno nominato”, sottolineano, “l’Asl riceve donazioni dai privati per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale perché non ha le risorse per farlo, non paga gli straordinari al personale ma trova le risorse per pagare un altro stipendio a Liris per essere assunto e inquadrato nella direzione generale della Asl? E questo sarebbe eroismo? Ma credono che abbiamo tutti il cervello in quarantena?
“Secondo noi e secondo la legge Liris deve fare una scelta”, concludono, “o fa l’assessore regionale o il medico.
Ponga fine a questa vicenda assurda”.

