L’Aquila. Gli incendi di medie e grandi dimensioni che stanno colpendo l’Abruzzo sono circa 200, e hanno interessato diverse località della Marsica, della Valle Peligna e dell’Area Vestina, nonché alcune aree di pregio naturalistico del Parco nazionale della Majella, del Parco nazionale del Gran SassoMonti della Laga e del Parco regionale Velino-Sirente, dove sono stati bruciati complessivamente 5.000 ettari di terreno, di cui il 60% ha riguardato aree boschive nelle quali sono morti anche animali tutelati. Questa una prima stima dei danni, condensati in un report della Protezione civile regionale, in relazione allo stato di emergenza dichiarato dalla Regione con una delibera approvata dalla Giunta. “Si tratta di una calamità eccezionale che sta mettendo in ginocchio l’Abruzzo”, ha detto il presidente della Regione Luciano D’Alfonso. Nelle aree interessate, prosegue la Regione Abruzzo, ha operato un cospicuo numero di Vigili del Fuoco, carabinieri, polizia, volontari della Protezione civile ed esercito. Attualmente, in base agli ultimi dati forniti dalla Sala operativa regionale dei Vigili del Fuoco, sono ancora attivi incendi nelle zone di Sulmona-Morrone (430 ettari), Pacentro-Passo San Leonardo (400 ettari), Secinaro (30 ettari), Prezza-Goriano Sicoli-Raiano (50 ettari), Tagliacozzo (400 ettari), Carsoli-Poggio Cinolfo (30 ettari), Luco dei Marsi (40 ettari), Santa Marie e Campli. Per quanto riguarda i mezzi messi in campo sono stati impiegati un super-elicottero Erickson, 5 aerei Canadair, due elicotteri dei Vigili del Fuoco e un elicottero specializzato, contrattualizzato dalla Regione Abruzzo, che hanno sganciato in media un milione di litri di acqua al giorno sulle aree colpite dai roghi.
“Il nostro patrimonio boschivo è stato duramente compromesso – ha proseguito D’Alfonso – abbiamo registrato danni a strutture abitative e molti animali sono rimasti uccisi dal fuoco. Con la richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza vogliamo certificare anche i danni che abbiamo subito da questa calamità naturale”. E in merito alla presenza dello Stato, il vicecapogruppo del Pd in Consiglio regionale, Alberto Balducci, ha sottolineato che “l’emergenza incendi non è stata mai sottovalutata e lo Stato ha risposto adeguatamente, visto che è arrivato l’Esercito e che ci è stato fornito uno dei quattro preziosissimi elicotteri Erickson in uso all’ex Corpo Forestale” Inoltre, in considerazione del fatto che, fa notare Balducci, “la flotta di Canadair in Italia è composta da 12 mezzi e noi in alcuni giorni ne abbiamo avuti a disposizione 3 (oltre ai successivi 2 di provenienza estera), significa che un quarto dell’intera flotta aerea italiana era impegnato nell’incendio del monte Morrone”. La Regione Abruzzo dichiara lo stato di emergenza per gli incendi. La Giunta presieduta dal governatore Luciano D’Alfonso ha approvato la delibera per la richiesta dello stato di emergenza da formalizzare al Governo per “eccezionali incendi boschivi che hanno interessato gran parte del territorio”, in particolare il Monte Morrone alle prese ancora con i roghi. “Complessivamente – spiega Mazzocca – l’azione aggressiva delle fiamme ha interessato oltre 160 Comuni abruzzesi. Dalle prime stime effettuate dal Corpo Forestale dello Stato si evince che, nel periodo di riferimento dal 1 luglio al 30 agosto 2017,si sono sviluppati 209 incendi significativi che hanno interessato una superficie di 5.569.04 ha, di cui una superficie boscata di 3337.25 ha e non boscata di 2231.04 ha. “A circa un milione di euro ammontano le spese per l’emergenza ad oggi sostenute – conclude il Sottosegretario – Relativamente agli investimenti per i danni occorsi, si procederà nei prossimi giorni ad effettuare una ricognizione dettagliata sia dei danni diretti che indiretti con particolare riferimento al depauperamento occorso al patrimonio naturale delle aree protette”.