Pescara. L’Adriatic Link, opera inserita da Terna nel Piano di Sviluppo del 2018, è un elettrodotto ‘invisibile’, lungo complessivamente circa 250 km: sarà costituito da due cavi sottomarini di circa 210 km e due cavi terrestri di circa 40 km.
Le due stazioni di conversione saranno realizzate nelle vicinanze delle rispettive stazioni elettriche esistenti di Cepagatti, per l’Abruzzo, e di Fano (PU), per le Marche, e avranno un impatto sul territorio molto ridotto. La posa dei cavi in mare raggiungerà una profondità massima di 100 metri.
Per gli approdi si ricorrerà all’utilizzo della tecnica della trivellazione orizzontale controllata (TOC) per installare la conduttura limitando gli impatti ambientali e sociali sul litorale. Per il tracciato terrestre si utilizzerà per lo più la viabilità stradale esistente Nell’ambito della survey marina, che ha certificato l’idoneità del fondale alla realizzazione del progetto, sono stati ispezionati circa 700 km² di Mare Adriatico. L’attività si è svolta in due fasi: durante la prima sono stati valutati gli aspetti geologici, sedimentologici, sismici, l’erosione costiera, la flora, la fauna e gli ecosistemi ai fini autorizzativi, mentre nella seconda sono stati analizzati rilievi batimetrici, morfologici e geofisici per predisporre il progetto definitivo da avviare in autorizzazione.
“L’avvio dell’iter autorizzativo dell’Adriatic Link da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica è un altro passo fondamentale per il processo di transizione energetica in atto”, ha dichiarato Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato di Terna.
L’Autorità di Regolazione per l’Energia Reti e Ambiente ha chiesto l’entrata in esercizio due anni in anticipo rispetto alle previsioni iniziali: l’Adriatic Link avrà un ruolo di primo piano nello sviluppo e nell’integrazione delle fonti rinnovabili contribuendo alla decarbonizzazione del sistema energetico italiano e – coerentemente con gli obiettivi delineati dal Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) – rafforzerà ulteriormente il ruolo di Terna di regista e abilitatore della transizione ecologica, nonché quello dell’Italia di hub elettrico dell’Europa e dell’intera area mediterranea. Il progetto – evidenzia la società – è il risultato di un lungo percorso di confronto e dialogo con il territorio che, dal dicembre 2020 a oggi, si è concretizzato in oltre 100 incontri, svolti anche nell’ambito della Consultazione Pubblica, con amministrazioni regionali e comunali, associazioni e cittadini, permettendo di raccogliere proposte, analisi e iniziative legate alla stessa opera.
