Chieti. Nei giorni scorsi si sono svolti gli Stati generali dell’informazione, un evento a cura di Anci, Ordine e Sindacato regionali dei Giornalisti Italiani, per fare il punto sulla situazione delle testate abruzzesi e per promuovere una legge regionale per l’editoria a sostegno del settore, dei giornalisti e capace di affrontare problemi come le crisi e il precariato del settore.
Durante l’incontro, al quale ha preso parte il presidente nazionale dell’ordine dei giornalisti Carlo Bartoli e il presidente regionale, Stefano Pallotta, è emersa la necessità di una norma sull’editoria che possa tutelare la libertà di informazione e al tempo stesso i professionisti che operano in questo settore.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Massimo Verrecchia, ha subito ribattuto che “non risponde a verità che la Regione Abruzzo non abbia una legge sull’editoria. La norma, a mia firma, è stata approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 30 gennaio 2024, pubblicata sul BURA il 14 febbraio 2024, n. 7 Ordinario, ed è entrata in vigore il 15 febbraio 2024. Il testo, nello specifico fa seguito ad una delibera di Giunta (DGR n. 714-C del 26/10/2023), fortemente voluta al presidente Marco Marsilio, che per procedure amministrative ne comporta un iter più laborioso ma siamo ugualmente riusciti ad incardinarlo in Consiglio per l’approvazione prima della scadenza della scorsa legislatura. Come è noto, era volontà del governo regionale e la legge è stata approvata con lo stanziamento di 300 mila euro per il biennio 2024-2025 e con l’assunzione del preciso impegno di incrementare le risorse economiche per sostenere il settore. Questi sono i fatti – prosegue l’esponente FdI – e dispiacciono, dunque, le affermazioni emerse durante gli Stati generali dell’informazione nei confronti della Regione Abruzzo definita come l’unica a non essere in possesso di un testo di legge che invece c’è, soprattutto dopo tanti anni di totale disinteresse sulla materia da parte delle passate amministrazioni. Tutto è migliorabile ma nel rispetto della verità ritengo doverosa tale smentita. Sono certo che la presenza al summit di esponenti della Giunta avrebbe permesso un proficuo confronto ma gli incontri importanti andrebbero organizzati anche sulla base delle disponibilità di chi ‘conta’ in termini programmatici e decisionali, soprattutto considerando la corposa agenda di appuntamenti istituzionali che vedono quotidianamente impegnato il presidente Marsilio”,
Per il capogruppo d’opposizione Luciano d’Amico, però, la situazione è diversa.
“Le parole del Capogruppo di FDI sono la prova che in Abruzzo sia necessaria, e a questo punto urgente, una legge sull’editoria”, ha affermato, “pensare di far passare un emendamento inserito in una delle tante omnibus a firma centrodestra, che non rende merito in alcun modo a ciò che è emerso nel corso degli Stati Generali, come legge sull’editoria è una mancanza di rispetto per l’intero settore. Se qualche consigliere di centrodestra fosse venuto ad ascoltare in prima persona gli interventi degli Stati Generali si sarebbe reso conto di quanto la precisazione odierna sia stata fuori luogo e inutile. Ribadisco l’impegno del Patto per l’Abruzzo di dotare la Regione di una legge efficace sull’editoria, che tuteli i professionisti, la libertà di informazione e le realtà imprenditoriali locali”.