L’Aquila. “Abbiamo concluso un primo esame della proposta di Legge quadro sulle aree protette della Regione Abruzzo, che modifica la Legge 38/1996 e sebbene sia necessario aggiornare la normativa vigente dopo venti anni dalla sua emanazione, dal testo proposto dall’assessore regionale Di Matteo non troviamo nessun elemento che giustifichi l’ approvazione di questa nuova normativa”. Con questa nota, a firma del responsabile nazionale Aree protette Antonio Nicoletti e del presidente regionale Giuseppe Di Marco, Legambiente Abruzzo boccia la proposta della Regione Abruzzo sulla modifica della legge sui parchi, presenta 27 specifiche osservazioni e chiede di aprire un confronto pubblico per rilanciare le aree protette in Abruzzo. “La proposta di Legge in esame, frutto di una elaborazione nel chiuso di qualche stanza, è ad oggi un testo inadeguato per affrontare le sfide che pongono le strategie globali per frenare la perdita di biodiversità e valorizzare al meglio le aree protette che sono lo strumento più adeguato per il raggiungimento di questi obiettivi ¬ proseguono gli esponenti di Legambiente –
è inadeguata anche perché non si valorizza l’ esperienza che le aree protette della Regione hanno fin qui maturato, si mette al centro un aggiustamento della governance dell’unico parco regionale esistente, ma non si affrontano adeguatamente le criticità e la crisi storica, non si razionalizza né si rafforza la straordinaria esperienza maturata in questi anni da tutto il sistema delle Riserve regionali, si trasferiscono in maniera confusa le competenze di rete Natura 2000 ai comuni, senza verificare l’adeguatezza di questa operazione, non si accenna agli obiettivi da raggiungere per frenare la perdita di biodiversità”. Secondo Nicoletti e Di Marco, infine, “in una Regione che tutela specie e habitat tra i più importanti d’Europa, non si mettono a valore i successi ottenuti dai Parchi nazionali e non si mette al centro la programmazione unitaria delle risorse economiche dei progetti di conservazione di tutte le aree protette d’Abruzzo”.