L’Aquila. “Ci sono due milioni di italiani residenti in 379 comuni che non hanno le fognature
o il servizio pubblico di depurazione”, lo denuncia Legambiente, in occasione della III edizione del Forum nazionale acqua, una risorsa circolare, ricordando che sono quattro, ad oggi, le procedure di infrazione a carico dell’Italia, due delle quali già sfociate in condanna e che costano al Paese 6 milioni di euro all’anno.
L’associazione ambientalista sottolinea “l’urgenza di definire un approccio circolare per una gestione della risorsa idrica più equa, razionale e sostenibile coinvolgendo il settore urbano, civile, industriale e agricolo”.
Sono sei, per l’associazione ambientalista, gli interventi per una gestione idrica corretta: quelli strutturali separando le reti fognarie, investendo sullo sviluppo di sistemi depurativi innovativi e con tecniche alternative; incentivazione e defiscalizzazione come avviene per l’efficientamento energetico; prevedere l’obbligo di recupero delle acque piovane e installazione di sistemi di risparmio idrico e il recupero della permeabilità in ambiente urbano attraverso misure che di de-sealing; utilizzare i criteri minimi ambientali nel campo dell’edilizia per ridurre gli sprechi; implementare i sistemi di recupero e riutilizzo delle acque; favorire il riutilizzo dell’acqua nei cicli industriali e garantire un servizio di depurazione dedicato per una migliore qualità dell’acqua di scarico.