Pescara. Si chiama “Riannodiamo i fili” la mostra che riunisce arazzi, ceramiche, disegni di Susanna e Tommaso Cascella nelle sale del Museo delle Genti d’Abruzzo a Pescara, una grande rassegna in cui le opere, esposte fino al 18 aprile, dialogano con le sale che raccontano la storia popolare della regione. E’ il percorso della Bottega Cascella che torna, attualizzato, a prendere vita nella città dove tutto è cominciato.
“I fratelli Tommaso e Susanna Cascella, oltre ad essere artisti di talento con personalità forti e
distinguibili, sono la prova vivente della loro unicità, in quanto esponenti di una dinastia più che centenaria di
artisti provenienti dalla stessa famiglia”, scrive il curatore della mostra Mariano Cipollini. “Da ben cinque
generazioni riescono a mantenere vivo il concetto quattrocentesco di bottega d’arte conservando, al suo interno,
sia i valori fondanti della tradizione che le trasformazioni interpretative: valori ed interpretazioni che hanno
contrassegnato l’attività di tutti i suoi componenti, imponendoli all’attenzione nazionale e internazionale”.
“Le geniali intuizioni di Tommaso, nel presentare una serie di tracciati grafici insieme a manufatti di materiali
differenti”, prosegue Cipollini, “ci restituiscono lo stretto contatto tra il segno e la materia nella sua primordiale
essenza narrativa e rituale. L’oggetto d’arte assume valore univoco. Il gesto estemporaneo, legato alla sua
creazione, quasi divinatorio, ha valore sociale. Lavori che fanno da contraltare a quelli di Susanna dove
progettazione, disegno, tessuto e colore, recuperano la memoria del manufatto, eleggendolo testimone delle
esigenze umane del creare. Oggetti in vetro, ceramica, tessuto, disegni preparatori, narrazioni grafiche di ampie
dimensioni, raccolgono antiche eredità colloquiali per diventare oggetti di culto”.
Susanna è la prima donna nella famiglia Cascella protagonista nel mondo dell’arte. “Da trent’anni lavoro con i tessuti che uso come tele”, racconta, “e in questo lavorare il tatto è importante come la vista. Esporre a Pescara è portare me stessa nei luoghi dove la prima generazione dei Cascella ha iniziato a lavorare con la materia realizzando oggetti di uso quotidiano”.
Tommaso, pittore e scultore, porta a Pescara i suoi colori: “Manufatti che si fondono con il percorso tracciato dalle sale del museo e che richiamano le opere custodite, poco distante, nel museo nato dove Basilio Cascella aprì il suo stabilimento litografico d’illustrazione”.
“Questa mostra”, sottolinea la direttrice della Fondazione Genti d’Abruzzo Letizia Lizza, “raccoglie in un’unica cornice due strutture culturali che rappresentano il cuore della città di Pescara, perché ne rappresentano la storia più autentica, quella che trae origine da gesti e oggetti che raccontano e ricordano frammenti di vita quotidiana”.