Castelli. Ogni lavorazione artigianale è un omaggio alla cultura e quando essa si propaga, con nobile forza contenutistica, affiora di esaltazione sull’unicità storica. Castelli, sito in provincia di Teramo, è il centro più rappresentativo e apprezzato per le sue pregevoli ceramiche. Dalla fine del ‘400 dinastie di maiolicari divennero indiscussi personaggi di rilievo per essersi distinti con i loro esclusivi manufatti artistici, profusi sempre più, con molta dedizione. I maestri di Castelli furono protagonisti di pregiate maioliche come servizi da tavola, piatti, brocche e mattonelle, decorate professionalmente da soggetti campestri, storici o mitologici e persino raffiguranti gli stemmi gentilizi.
La loro instancabile produzione, compenetrò anche sugli oggetti di uso quotidiano come zuppiere, orci, borracce, decorate da scene stilisticamente più semplici, ma al contempo, di grande raffinatezza e varietà, come il classico “fioraccio”. Ebbene, accentrando la nostra attenzione sullo storico e policromatico fioraccio, possiamo condurre la nostra fantasia sui campi e sulle varietà di fiori di natura selvatica che il nostro Abruzzo, con intensa generosità, ci offre. Solitamente nella elaborazione pittorica del bouquet, che tutt’oggi continua a decorare le ceramiche, in primo piano, nonché al centro della produzione, vi è la rosa selvatica intrisa dal colore amaranto e contornata da motivi floreali che ne arricchiscono la composizione di forti contrasti, date da tonalità opposte, coraggiose e quasi, a ben dire, “azzardate” per l’eccentrica cromaticità sorgiva.
Proprio questo addensarsi di colori conflittuali, rendono il dipinto folcloristico e marchiato da una pulsione esplosiva, incontenibile nella genuinità liberatoria delle tinte. Foglie e rametti non meno predominanti, conquistano la scena, valorizzandone gli elaborati dei colori in festa ed equilibrandone lo scenario naturale. Osservando le pennellate, coglieremo la forza degli artisti che eseguono con spontaneità il loro flusso percettivo, manifestando tratti veloci e sicuri, senza l’ausilio di quelle perfezioni che ne immatricolano una dottrina formale, poiché la libertà del fioraccio è la conquista dell’immediatezza e, attraverso di essa, ci nutriamo dell’autentica vitalità di creazione, che potremmo definire ‘forte e gentile’, proprio come il nostro Abruzzo.
Un altro esempio, certificato dalla produzione locale, è la conca abruzzese realizzata in ceramica di Castelli. Nell’analisi descrittiva celebriamo il calore della terra che si unifica in un motivo padroneggiante che accoglie le forme della famosa conca e ne ricama la bellezza espressiva.
Un set collezionistico, anch’esso firmato con pregio ‘Castelli’, vanta elaborazioni floreali che percorrono ricami fantasiosi e mirano ad un impatto multicolore, in tal caso, più equilibrato ma imprimendone sempre una profonda intensità, è riconoscibile sia per lo stile autentico che per la manifattura data dai ceramisti più noti. Ad oggi, la produzione di ceramica continua ad inondare la tradizione di qualità e, chiunque ne possegga un manufatto, che sia di lavorazione contemporanea o di un’antica collezione tramandata, ha la consapevolezza di custodirne un bellissimo racconto abruzzese.
L’immagine in copertina è “Il fioraccio” un’opera di Ceramiche d’arte Liberati, longeva realtà abruzzese, che si trova in provincia di Chieti per l’esattezza a Villamagna, e opera nel mondo della ceramica dal 1980. Liberati Ceramiche d’Arte vanta una produzione della ceramica molto varia che spazia dal pezzo unico al prodotto di serie, tradizione ed innovazione vanno di pari passo, con l’obiettivo di raggiungere sempre la massima qualità in tutti gli oggetti prodotti.