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Le “Donne Democratiche” del territorio aquilano iniziano lo sciopero della fame per la situazione a Gaza

Giulio Catalucci di Giulio Catalucci
21 Giugno 2025
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L’Aquila. “La follia della violenza umana non conosce limiti e nuovi venti di guerra spirano terribili e minacciosi.
Gaza, in questo cupo scenario, è ancora sotto il feroce attacco progettato e lucidamente messo in atto dal governo israeliano di Benjamin Netanyahu. Per il Popolo palestinese, senza difese, stremato da ogni privazione possibile e immaginabile, per la fine di quella che appare come una vera e propria pulizia etnica”.
Questo il comunicato con cui le “Democratiche” del territorio aquilano hanno lanciato l’iniziativa di uno sciopero della fame a staffetta, “proseguendo, come in un’ideale catena umana, l’impegno già assunto da tante persone in Europa. Un piccolo gesto per dire BASTA AL GENOCIDIO A GAZA”, dice Gilda Panella del coordinamento nazionale delle Democratiche e portavoce delle Dem del territorio aquilano.

“Con lo sciopero della fame a staffetta di 24 ore, chiediamo un definitivo cessate il fuoco e la fine del blocco degli aiuti umanitari. Vogliamo inoltre sensibilizzare l’Unione Europea e i singoli governi nazionali perché finalmente agiscano con determinata efficacia per la fine dello sterminio a Gaza e il rilascio degli ostaggi”

Solo da qualche giorno è stato lanciato l’appello delle Dem del Territorio Aquilano e sin da subito numerose le adesioni di cittadine, cittadini, di esponenti delle Istituzioni, di Associazioni, partiti, Sindacati. Tante persone unite dal desiderio di PACE, hanno accolto l’appello, oltre le appartenenze.
“ Voglio esprimere gratitudine a chi in questi giorni, da ogni angolo d’Abruzzo, si unisce alla nostra protesta non violenta. Facciamo sentire la nostra voce contro una barbarie indicibile che non può lasciare indifferenti le coscienze di donne e uomini civili “ dice Gilda Panella.
Un elenco che si arricchisce di giorno in giorno e che tra le/i partecipanti vede, in ordine di adesione: Stefania Pezzopane, Adolfo Paravano, Leila Kechoud, Massimo Cialente, Michele Fina, Eva Fascetti, Emanuela Di Giovambattista, Benedetta di Marzio, la Conferenza delle Democratiche della provincia di Pescara, Giacomo Carnicelli, Lorenza Panei, Nello Avellani, Gaia Lupone, Maria Silvia Di Giovanni, Luigia Caponi, Maria Marchetti, Stefania Catalano, Quirino Crosta, Deborah Palmerini, Loredana Marinacci, Piergiorgio Ruggieri, Gianfranco Poccia, Guendalina Di Sabatino, Stefano Albano, Gianvito Pappalepore, Giorgio Paravano, Silvano Cappelli, Iside Di Martino, Anna Caruso, Daniela Sabatini, Daniele Marinelli, Roberto Iannucci, Pierluigi Iannarelli, Giorgio Spacca, Fabrizio D’Alessandro, Roberta Pacifico, Anna Giuseppina Ilario, Graziella Orcadini, Stefano Mancini, insieme a tante cittadine e tanti cittadini.
L’iniziativa si unisce, come detto, ad altre già in corso in tutta Europa. “ Un gesto semplice, di un numero crescente di persone, che speriamo scuota le coscienze dei nostri governanti, ancora oggi silenti di fronte all’annientamento della popolazione di Gaza “, dice Gilda Panella.

Il 30 Giugno, a L’Aquila, in concomitanza con la seduta del Consiglio comunale, si terrà un presidio simbolico, dalle ore 9:30, in Piazza Palazzo e si darà così inizio allo sciopero della fame – non della sete – a staffetta; saranno presenti alcuni degli aderenti che in quel giorno praticheranno la protesta non violenta. Si raccoglieranno ulteriori adesioni anche tra le/i consigliere/i comunali, le cittadine e i cittadini che vorranno unirsi all’appello delle Democratiche. Nei giorni successivi, in ordine d’iscrizione, dieci persone al giorno metteranno in atto lo sciopero della fame per Gaza.
“Terremo, inoltre, – sempre nella città capoluogo di regione -, un secondo sit-in simbolico, in data concomitante con una prossima seduta del Consiglio regionale, nell’area della villa comunale antistante Palazzo dell’Emiciclo, sede della Regione Abruzzo, per chiedere al governo regionale di agire con urgenza in nome della civiltà e dell’umanità e interrompere ogni rapporto istituzionale con il governo d’Israele guidato da Benjamin Netanyahu “ conclude Gilda Panella.

In Italia, dopo Puglia ed Emilia-Romagna, anche Toscana e Liguria interrompono le relazioni istituzionali con Israele per condannare i bombardamenti e i continui attacchi che hanno ucciso decine di migliaia di civili palestinesi inermi. Primi segnali importanti per la pace e contro il genocidio in corso a Gaza che giungono da Luoghi delle Istituzioni; ci si augura che alle quattro regioni si aggiungano altri governi regionali e il governo italiano.

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