Teramo. Venerdì 24 maggio 2024, alle ore 16, presso la Sala delle lauree del Polo Didattico “G. d’Annunzio” dell’Università degli Studi di Teramo, si è tenuto il Convegno dal titolo “Le api ci curano”, organizzato dal Rotary Club Teramo in collaborazione con l’Unite, il Dipartimento di Medicina Clinica, Sanità Pubblica, Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università degli Studi dell’Aquila, la ASL di Teramo, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise “G. Caporale” di Teramo e l’Associazione Italiana Apiterapia.
Dopo i saluti del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Teramo, prof. Dino Mastrocola, i lavori sono stati aperti dalla presidente del Rotary Club di Teramo, dott.ssa Gabriella Lucidi Pressanti che ha sottolineato: <<Questo convegno affronta uno dei più importanti argomenti che interessano l’azione rotariana del corrente anno con l’obiettivo di sensibilizzare al rispetto della natura e dell’ambiente e di tutte le creature che lo abitano, dando il più possibile informazioni per capire i meccanismi che regolano il rapporto uomo-ambiente. In particolare, vogliamo cercare di analizzare il mondo delle api, soprattutto conoscere dal punto di vista scientifico il loro comportamento e la loro capacità non solo di produrre miele e di essere degli impollinatori, ma come si confrontano con la biodiversità. In un momento in cui si sta parlando anche di problemi legati al rispetto, al comportamento e alla legalità, risulta importante ristabilire rapporti rispettosi con la natura. E le api, nella loro organizzazione, rappresentano proprio l’esempio di come ci si debba comportare all’interno di una comunità>>.
Questi, in sintesi, gli interventi dei relatori.
Il prof. Michele Amorena dell’Università degli Studi di Teramo: <<La stretta correlazione che esiste tra le numerose espressioni della vita e le varie tipologie ambientali fa sì che l’ape è un perfetto descrittore dell’ambiente stesso. Così come la paleontologia ci informa delle numerosissime forme viventi scomparse a testimonianza delle determinate condizioni ambientali passate, ogni forma di vita è un “indicatore” delle condizioni del suo periodo. I rapidi cambiamenti ambientali che stiamo vivendo richiedono notevoli capacità di adattamento e l’aver selezionato razze funzionali alle esigenze dell’uomo, aver ridotto la biodiversità, utilizzare in agricoltura piante ibride e ricorrere sempre e comunque a pesticidi fa sì che molte specie animali, tra cui gli impollinatori, siano in “sofferenza” e in alcuni casi con evidenze scientifiche della diminuzione delle popolazioni>>.
Dott. Luciano Ricchiuti dell’IZS Abruzzo e Molise: <<Le attività svolte dall’Istituto Zooprofilattico nell’interesse dell’apicoltura sono finalizzate a valorizzare le produzioni a livello locale e a diagnosticare le malattie delle api: l’Istituto sta investendo nel settore perché crede nello stesso. Dobbiamo aiutare le api perché esse hanno un’importanza fondamentale per l’equilibrio del Pianeta, la produzione degli alimenti e la salvaguardia della biodiversità. Le api sono dotate di una grande resilienza e stanno lottando per riuscire a superare tutta una serie di ostacoli che sono stati creati essenzialmente dall’uomo, quali l’utilizzo indiscriminato di pesticidi e i cambiamenti climatici. Sono fiducioso che questa situazione verrà superata anche con la prevenzione e l’aiuto dell’uomo>>.
Dott. Aristide Colonna, presidente dell’Associazione Italiana Apiterapia: <<L’apiterapia è una branca della medicina che fa riferimento ai prodotti dell’alveare (miele, polline, propoli, pappa reale, ecc., ndr) e che deve essere considerata esclusivamente ad integrazione della medicina convenzionale. L’Associazione Italiana Apiterapia ha sviluppato contatti con numerose università italiane e centri di ricerca al fine di sottoporre a ricerca scientifica i vari prodotti. Tutte le dimostrazioni degli effetti positivi su alcune patologie, sia negli animali che nell’uomo, sono avvalorate dalla ricerca scientifica. In proposito l’Associazione sta portando avanti alcuni progetti, di cui uno molto importante per quel che riguarda l’inclusione lavorativa dei diversamente abili, realizzando una coltivazione di piante officinali, dove persone disabili possono essere impiegate, ed effettuando la lavorazione e trasformazione in laboratorio dei rispettivi prodotti che vengono coltivati. Questo progetto è stato proposto anche al Rotary Club Teramo affinché venga attuato nel territorio al fine di dare l’opportunità di una vita migliore alle persone diversamente abili>>.
Il convegno è stato accompagnato dal “ronzio delle api” con musiche a cura del musicista Fabio Bonomo che ha dichiarato: <<ringrazio la dott.ssa Gabriella Lucidi Pressanti, la prof.ssa Daniela Tondini e il Rotary Club Teramo per aver organizzato questo importante convegno e per la divulgazione che si vuole fare su argomenti che dovrebbero interessare tutti, ma sui quali esiste ancora molta diffidenza. Fino a poco tempo fa ero un profano, non conoscevo un mondo meraviglioso che è la natura delle api, ossia un bene prezioso che dovrebbe interessare a tutti. Ringrazio anche i relatori, i quali ci hanno fatto vedere altre strade che l’uomo può percorrere e mi auguro che anch’io con il mio piccolo contributo possa aver dato un’apertura per vedere la natura sotto diversi punti di vista: l’arte, la medicina, la scienza, la musica>>.
Numerosi sono stati coloro che hanno partecipato al convegno, tra i quali apicoltori del territorio, alcuni operatori sanitari della ASL di Teramo, studenti del Corso di Scienze Infermieristiche dell’Università degli Studi dell’Aquila e dell’Istituto Tecnico Agrario “Rozzi” di Teramo, quest’ultimi accompagnati dalla dirigente scolastica Caterina Provvisiero e dalle docenti Maria Rosaria Armenio e Nicoletta De Profetis.