L’Aquila. “Il movimento contro le opere inutili, costose e dannose del comparto gas riunito nel Coordinamento No Hub del Gas rilancia la lotta con un campeggio nazionale che si terrà a Campo di Giove (AQ), nel Parco Nazionale della Majella, dal 30 agosto al 2 settembre. Passeggiate, incontri pubblici, concerti, assemblee, riunioni tecniche, presentazioni di libri e video: è ampio il programma dell’iniziativa, aperta a tutti i cittadini e agli attivisti provenienti da tutta Italia. Il tema del terremoto sarà al centro della prima giornata di giovedì 30 agosto. Il giorno seguente sarà la volta degli approfondimenti sulle singole vertenze in corso. Sabato 1 vi sarà una grande assemblea aperta per decidere il futuro delle lotte. Domenica sarà la volta dell’incontro sulle molteplici battaglie vinte a favore della salute dei cittadini e della difesa dell’ambiente. Il ricco programma è alla fine del comunicato.
Sarà quindi l’occasione per fare il punto sui diversi progetti in corso in centro Italia, dalla centrale Snam di Sulmona al gasdotto Sulmona – Foligno passando per gli stoccaggi e il gasdotto Larino – Chieti, anche alla luce della crisi sismica in corso in Molise, e per organizzare tutti assieme il prosieguo delle varie attività di contrasto alla trasformazione dell’Italia in “Hub del Gas”, piattaforma logistica per il Nord Europa. Un progetto unitario fatto da tanti tasselli completamente ed unicamente a vantaggio dei proponenti dei progetti. Infatti l’unico interesse, alla stregua di quanto avvenuto per le autostrade, è garantirsi una fonte di guadagno permanente e in regime di monopolio, a gravare sulle bollette degli italiani. Infatti queste opere, una volta inserite nella Rete nazionale dei gasdotti, vengono caricate direttamente sulla bolletta come servizi di rete (attualmente vale circa il 18% delle bollette degli italiani; stiamo parlando di diversi miliardi di euro). Alcuni dati chiave:
-l’Italia consuma 75 miliardi di mc di Gas all’anno, in diminuzione del 15% rispetto all’anno di picco del 2005, contro una capacità di trasporto dei gasdotti esistenti di ben 110 miliardi di mc;
-il consorzio mediterraneo delle autorità di regolazione del mercato ha chiarito che l’Italia è uno dei paesi più sicuri in quanto a capacità di stoccaggio e a minor tasso di uso dei gasdotti esistenti. Inoltre ha messo nero su bianco che vi è una carenza di domanda di gas;
-le recenti scoperte scientifiche pubblicate ai massimi livelli sui cambiamenti climatici dimostrano che il metano non è per nulla “più pulito”, perchè è un potente gas clima-alterante (84 volte la CO2) e viene emesso in grandi quantità proprio durante estrazione, trasporto, stoccaggio e distribuzione, annullando qualsiasi vantaggio in termini di emissioni dannose per il clima al momento della combustione rispetto al carbone;
-in ogni caso dobbiamo ridurre i consumi di gas per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e il gas, basti pensare al mercato delle auto, già oggi non può essere considerato un fonte di transizione;
-l’importazione attraverso il TAP oltre ai tremendi costi ambientali, non darà alcun vantaggio. Anzi, una recente ricerca dell’Università di Oxford dimostra che è solo un progetto assai costoso e non conveniente.
Tutti questi procedimenti sono viziati da una clamorosa lacuna procedurale, la mancata attuazione della Valutazione Ambientale Strategica obbligatoria sia per i Piani di Sviluppo dei Concessionari Snam e Gasdotti Italia sia per le modifiche alla Rete Nazionale dei gasdotti. Infatti:
1)la rete nazionale dei gasdotti e le sue varianti sono varate dal Ministero dello Sviluppo Economico;
2)Terna dal 2008 sottopone i suoi piani di sviluppo della rete elettrica nazionale (elettrodotti) a VAS. È una Spa. Perché Terna sì e Snam o Gasdotti Italia no?;
3)la Commissione Europea ha chiarito da anni nelle proprie linee guida sulla VAS che i concessionari di servizi generali sono anch’essi sottoposti alla direttiva VAS;
4)il MISE approva i gasdotti facendo variare d’imperio tutti i piani esistenti, compresi i piani regolatori. Le chiama “varianti automatiche”. In realtà una sentenza della Corte di Giustizia europea ha chiarito da anni che una procedura simile non può essere usata per eludere la direttiva VAS.
Gasdotti Italia, nell’ultimo comunicato in cui difende il procedimento per il Larino – Chieti, ricordando che la VAS si fa per i Piani e non per i Progetti, da un lato fa un clamoroso autogol in quanto di fatto ammette che il suo Piano di Sviluppo doveva essere assoggettato a VAS ma dall’altro dimostra di ignorare che se un’opera, proprio come il Larino – Chieti, modifica dei Piani, come alcuni piani regolatori comunali che non lo prevedevano, tale modifica non poteva essere “automatica” ma doveva essere comunque assoggettata a VAS. Per queste ragioni il nuovo Governo non solo ha la possibilità ma a nostro avviso l’obbligo di cambiare radicalmente rotta, fermando questi i procedimenti in corso e rivedendo le scelte fatte fuori tempo massimo da dirigenti e governo uscente. Si deve puntare sulla messa in sicurezza delle reti esistenti, come dimostra il caso dell’esplosione del gasdotto di Pineto, sull’efficienza e sulle rinnovabili, campi dove le tecnologie sono ormai mature. I PROGETTI IN CENTRO-ITALIA IN TERRAFERMA, STOCCAGGI: Ampliamento capacità di stoccaggio gas Fiume Treste: altri 400 milioni di mc di gas oltre ai 2,5 miliardi di capacità già disponibile. La VIA nazionale per l’ampliamento è stata rilasciata nel 2017 ignorando l’assenza di Piano di Emergenza Esterno per la popolazione e lo stato di inquinamento da arsenico ed idrocarburi nella Centrale di Trattamento. Nuovo stoccaggio gas di S. Martino sulla Marrucina: passata la V.I.A. nazionale nel 2014. In area sismica 1, contiene prescrizioni per “controllare” gli eventuali terremoti indotti dall’attività anche oltre M3, come se ci fosse una manopola per regolare i terremoti (!). Manca il Decreto finale M.I.S.E. Nuovo stoccaggio gas di S. Benedetto del Tronto: passata la V.I.A. nazionale nel 2014. In area sismica 2, contiene prescrizioni per “controllare” gli eventuali terremoti indotti dall’attività anche oltre M3, come se ci fosse una manopola per regolare i terremoti (!). Manca il Decreto finale M.I.S.E. Nel 2019 si deciderà su un ricorso del Comune di S. Benedetto per riaprire la V.I.A. Nuovo stoccaggio gas “Sinarca” – Guglionesi: passata la V.I.A. nazionale nel 2011 con un decreto “highlander”. Contiene prescrizioni per “controllare” gli eventuali terremoti indotti dall’attività. Manca il Decreto finale M.I.S.E.
GASDOTTI/CENTRALI: Centrale di compressione di Sulmona: approvata definitivamente dal Governo Gentiloni a Camere sciolte, ha un Decreto VIA risalente al 2011. Attualmente i Decreti VIA hanno un termine di 5 anni entro il quale avviare i lavori. Qui invece per uno strano incastro di norme e incoerente rispetto alle direttive europee, il Decreto è “highlander”, non scade mai. Poichè l’ambiente cambia e le conoscenze tecniche progrediscono, come quelle sulle emissioni, un decreto VIA che sopravvive per sempre è palesemente contrario alle norme comunitarie e anche a quelle della nostra Costituzione. Nuovo gasdotto Sulmona-Foligno: attualmente al Consiglio dei Ministri per la decisione sulla negazione dell’Intesa da parte delle regioni Abruzzo e Umbria. Come per la Centrale ha un Decreto VIA risalente al 2011 con le stesse criticità della Centrale. Oltre alle criticità tecniche/amministrative la decisione è prettamente politica se superare o meno il diniego delle due regioni. Nuovo gasdotto Larino – Chieti: approvato definitivamente con Decreto MISE del 25 giugno 2018, ha diverse criticità rispetto alla mancanza della Valutazione Ambientale Strategica. Ampliamento capacità di trasporto del gasdotto San Salvo – Biccari: in procedura di Valutazione di Impatto Ambientale nazionale. ESTRAZIONE: Progetto di nuovi pozzi a Bomba: in procedura di VIA nazionale, ha avuto pesantissime critiche da ISPRA.
Ecco il programma: giovedì 30 agosto, ore 13:00: Accoglienza. Ore 18:00: Incontro “Il gasdotto dei terremoti. Prospettive di lotta e futuro dei territori”. Partecipano Coordinamento Comitati Terremoto centro Italia, Brigate di Solidarietà Attiva – Terremoto Centro Italia, Emidio Di Treviri, Usi Civici di Paganica – San Gregorio, 3e32, Coordinamento No Hub del Gas Abruzzo. Ore 21:00: Proiezione documentario “Appennino” di Emiliano Dante (2017). Venerdì 31 agosto. Ore 8:30: Mindful yoga e meditazione della montagna con intermezzo di consapevolezza a cura di Jasmine Di Benedetto, istruttore Mindfulness. – Ore 10:30: Visita guidata di Campo di Giove a cura di NaTourArte – Visite guidate Abruzzo. Ore 16:00: Incontro “Non solo energia: grandi opere inutili. Incontro tra i movimenti che in Italia si occupano di difesa dei territori”.
– Ore 18:00: Incontro “Italia No Hub del Gas. Confronto tra le varie vertenze del gas in atto in Italia”. Partecipano Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia, Comitato Ambiente e Salute nel Piceno, Coordinamento No Hub del Gas Abruzzo, Comitato I Discoli del Sinarca – Guglionesi, Movimento No Tap. Ore 21:00: Incontro “Enti locali e sindaci in difesa del territorio. Le azioni degli Enti locali contro le grandi opere del gas”. Ore 22:00: Live Music & DjSet, cena. Ore 23:30: Osservazione astronomica a cura di Tavola Rotonda Cooperativa di Comunità. Sabato 1 settembre: ore 9:30: Escursione a Case Pente – Sulmona con visita guidata alla chiesa rupestre di Sant’Angelo in Vetulis a cura di Cooperativa Servizi Turistici Sulmona. Esplorazione della flora e della fauna tipiche del Parco Nazionale della Majella a cura di Massimo Pellegrini, naturalista. Appuntamento presso il parcheggio del Cimitero Comunale di Sulmona alle ore 9:30. Ore 11:00: Sit-in contro la Centrale Snam Rete Adriatica a Case Pente di Sulmona. Ore 15:30: Assemblea Nazionale NoHub del Gas: costruiamo la rete nazionale contro l’Italia Hub del Gas. Partecipano le realtà attive sul tema in tutta Italia. Ore 22:00: Live Music & DjSet, cena. Domenica 2 settembre: ore 10:00: Incontro “Le cause vinte: racconto di esperienze che hanno portato alla vittoria” – Partecipano: Forum H2O, Coordinamento No Ombrina, Comitati per il NO al Referendum Costituzionale del 4 dicembre 2016.Ore 12:30: Pranzo comunitario finale e saluti. Durante il campeggio mercatini, livepainting NoSnam a cura di DARTWORKS – drawstroy, info point a cura del Collettivo Altrementi Valle Peligna”. Riceviamo e pubblichiamo nota della Segreteria H2O Abruzzo.