Talvolta può capitare che vengano diffuse informazioni errate sul lavoro autonomo e, di conseguenza, le persone non sono a conoscenza di cosa devono fare.
Ad esempio, molta disinformazione ruota attorno alla figura del lavoratore autonomo occasionale che, a volte, non presenta i requisiti richiesti dalla legge e, di conseguenza, viene considerato irregolare.
Questo porta, nella maggior parte dei casi, alla sospensione dell’attività.
Come evitare che si verifichino queste problematiche? Andiamo a scoprirlo in questa guida pensata appositamente per te, che vuoi capire come funzionano le norme sul lavoro autonomo.
Come funziona il lavoro autonomo occasionale? Una breve guida
Prima di scoprire quali sono i rischi per coloro che non rispettano la normativa sul lavoro autonomo occasionale, scopriamo come funziona questa metodologia di lavoro nel dettaglio.
Il lavoro occasionale si concretizza quando un soggetto effettua delle prestazioni autonome in modo sporadico e, quindi, non ha alcun obbligo di aprire la Partita IVA.
Tuttavia, il confine tra lavoro abituale e sporadico può essere davvero labile.
Quali sono le condizioni per definire un’attività lavorativa come occasionale?
- L’attività che svolgi dev’essere fatta in modo occasionale e non continuativo
- Non puoi svolgere un’attività in modo professionale
- Non puoi avere un e-commerce
- Non puoi pubblicizzarti online
- Non deve esserci un coordinamento organizzativo da chi ti ha commissionato il lavoro
Oltre a questo, ci teniamo a sottolineare che non potrai svolgere una prestazione occasionale neanche nel caso di attività che prevedono l’iscrizione ad un Albo professionale, come il medico o lo psicologo.
Se effettui una prestazione occasionale dovrai emettere una ricevuta, contenente la ritenuta d’acconto del 20%, che rappresenta un anticipo sulle tasse che dovrai pagare all’agenzia delle entrate.
Quando un lavoro autonomo occasionale diventa irregolare? Ci sono dei limiti?
In molti sostengono che non puoi più ricorrere alla prestazione occasionale se superi:
- I 30 giorni di lavoro per lo stesso cliente
- La soglia dei 5.000€
Tuttavia, questo non è del tutto corretto. Infatti, superati i 5.000€ non sarai obbligato ad aprire la Partita IVA per svolgere la tua attività, ma perderai alcune agevolazioni.
Infatti, superata tale soglia sarai obbligato a versare i contributi alla gestione separata INPS. In questo caso, i contributi da versare saranno divisi tra te (che pagherai 1/3 di questi) e il tuo cliente (che ne pagherà 2/3).
In questi casi si consiglia sempre di consultare un commercialista, per capire se conviene aprire Partita IVA in regime forfettario, dove paghi solo il 15% o il 5% di tasse, invece che il 20% della ritenuta d’acconto.
Puoi contattare il team di Fiscozen, che ti chiamerà per una consulenza gratuita e senza impegno nella quale andrete a scoprire cosa conviene nel tuo caso specifico.
Cosa si rischia per un lavoro autonomo irregolare?
L’Ispettorato del Lavoro è intervenuto per bloccare la diffusione delle condotte irregolari attraverso la nota n. 856 del 19 aprile 2022.
Secondo quanto stabilito, il datore di lavoro deve trasmettere una comunicazione preventiva all’INPS per indicare l’inizio della collaborazione. In caso contrario, scatterà una maxi sanzione, che potrebbe portare anche alla sospensione dell’attività.
Anche in questo caso, per essere sicuro di svolgere ogni tua attività nel modo corretto dal punto di vista fiscale, ti consigliamo di parlare con un commercialista.