L’Aquila. ”Un provvedimento che esalta il valore del sistema cooperativo, costituito da molti allevatori italiani, e tutela maggiormente i consumatori”. E’ il plauso di Trevalli Cooperlat al Decreto ministeriale sull’origine del latte e dei prodotti lattiero caseari: dal 19 aprile le aziende del settore dovranno obbligatoriamente dichiarare nei loro prodotti a scaffale sia il Paese di mungitura che quello di trasformazione dell’alimento. “Questo decreto tuttavia non cambia la nostra visione e il nostro modo di agire commenta in una nota Paolo Fabiani, presidente di Trevalli in quanto già allineati sia nel contenuto che nella prassi. Siamo però lieti che il legislatore abbia ritenuto di valorizzare la trasparenza e tutte quelle esperienze produttive che da sempre mettono al centro la filiera, dal primo all’ultimo anello della catena. La Trevalli in questo senso, proprio perché si tratta di un sistema cooperativo, ha costruito negli anni un modello di approvvigionamento del latte sicuro e fidelizzato, composto di allevatori storici e italiani.
Questo ci ha permesso nel tempo di offrire le maggiori garanzie di qualità e poter mettere sul mercato prodotti realizzati con materia prima italiana, che creano valore aggiunto anche per il territorio. Non possiamo che dare il benvenuto ad una misura che fa finalmente chiarezza sulle etichette a beneficio sia di chi acquista che di chi produce il latte”. Latte fresco, latte uht e mozzarella da tavola Trevalli riporteranno dunque in etichetta la dichiarazione “100% latte italiano’, mentre il latte fresco Alta Qualità QM avrà la dicitura ‘100% latte marchigiano”. Tre valli Cooperlat annovera circa mille produttori associati, con conferitori dalle Marche, Abruzzo, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Nel 2016 il Valore della produzione è pari a 195 milioni di euro per Trevalli Cooperlat e 19 milioni per Abit per un complessivo di 214 milioni di euro come fatturato anno 2016. Di questi 214 milioni, viene infine precisato nella nota, 35 milioni vengono da vendite all’estero, il restante da fatturato Italia.