L’Aquila. “Sono state 5 mila 39 in Abruzzo le domande per un ristoro dai danni da peronospora causati al settore vitivinicolo.
L’importo complessivo richiesto dalle aziende abruzzesi, per i danni subiti, è pari a 145 milioni 832 mila 230,57 euro di questa somma sono stati assegnati appena 3 milioni 898 mila 723,09 euro, in totale saranno garantiti solo 6 milioni 267 mila 964,38 euro in Abruzzo”.
Lo ha detto il presidente dell’associazione ‘L’Abruzzo in agris’, commentando i ristori per i danni da questa particolare malattia delle piante che ha colpito la regione Abruzzo lo scorso anno mettendo in ginocchio molti viticoltori della regione a causa delle piogge insistenti nell’estate 2013 .
“Una miseria se si considera il danno subito dalle aziende e il fatto che a quella calamità se ne sono aggiunte altre. Quest’anno, siccità e alluvioni hanno devastato di nuovo i nostri terreni – ha aggiunto il coordinatore dell’associazione che raccoglie oltre 220 aziende del primo settore in regione.
“In Toscana le domande di ristoro per i danni da peronospora sono state 2mila 500, per un importo pari a 266milioni 315 mila 275,24 euro e agli agricoltori arriveranno in tutto 11 milioni 427 mila 892,91 euro – ha continuato Finocchio confrontando i dati tra le regioni – In Sicilia (4.143 richieste di contributo per un totale di 189 milioni 927 mila 46,68 richiesti) saranno assegnati 8,772 milioni e in Puglia (6 mila 237 domande per un totale di 282milioni72mila541 euro richiesti) oltre 12 milioni 435 mila euro stanziati, 7,5 milioni già assegnati – ha concluso il presidente de ‘L’Abruzzo in Agris’ – I ristori sono insufficienti, non coprono nemmeno un terzo dei danni causati alla pianta dal fungo per l’elevata umidità dello scorso anno e ora siamo reduci della siccità e anche delle alluvioni, vere e proprie piaghe d’Egitto.
Rivolgiamo un accorato appello alla Regione affinché i ristori siano assegnati nel più breve tempo possibile e si avvii la procedura per il riconoscimento dello ‘stato di calamità’. Questo per sostenere le aziende agricole che, questa estate, hanno subito un taglio drastico dei raccolti a causa della siccità e ora anche delle alluvioni”, conclude l’associazione.